Non bastavano i problemi con le frequenze. Una nuova seccatura attende i forzati del digitale terrestre: il rimescolamento dei canali già assegnati sul telecomando. Venerdì il Consiglio di Stato ha infatti accolto i ricorsi di Sky e di altre emittenti (come il Comitato Radio Televisioni Locali) contro l’ordinamento attuale dei canali, confermando la sentenza in primo grado del Tar.
Effetto immediato della decisione di secondo grado, è il decadere delle posizioni già assegnate ai canali dall’Agcom.

Telenorba e Sky in prima linea

E’ noto, infatti, che l’attuale gerarchia favorisce i sette canali generali, e a seguire Mtv e Deejay Television, confinando tutti gli altri in posizioni a due cifre (dal 10 al 19 ci sono le tv locali, differenti da regione a regione, sul 20 Rete Capri, poi digitali).
Diversi i ricorsi. Se in molte regioni del Sud Telenorba chiedeva di tornare al numero 7, dov’è sempre stata, l’emittente di Murdoch contestava l’assegnazione ai suoi canali in chiaro, Cielo e Cielo 2 alle posizioni 26 e 131, lontane da quelle delle altre reti “generaliste” di prima fascia.

A rischio Mtv e Deejay Television

In merito a questo, tra le altre cose, il Consiglio di Stato ha stabilito che i canali 8 e 9 non dovevano essere necessariamente assegnati a Mtv e Deejay Television in quanto “non generalisti”.
Non saranno forse gli unici cambiamenti. Il vecchio Lnc (logical numerical channel, la logica in base al quale sono stati assegnati i canali) viene contestato per il metodo, in quanto la sua approvazione è avvenuta per via d’urgenza, senza concedere alle reti interessate i tempi previsti dalla legge per fare valere le proprie ragioni.

La decisione all’Agcom

Dunque si cambia. Ma quando? Per evitare il caos i giudici hanno stabilito che l’Agcom dovrà emanare entro pochi giorni un provvedimento d’urgenza per cristallizzare la situazione così com’è, poi studiare e approvare un altro Lcn.