Miele Dop minacciato dal cinipide galligeno (o vespa cinese) e dalla varroasi. Sono loro i principali nemici degli apicoltori: hanno un nome, un profilo ben definito ma sono, nonostante tutto, una serie minaccia per api, alveari e produzione. Ben noti agli addetti ai lavori che in questi anni hanno dovutoimparare a farci i conti, il cinipide galligeno, il parassita arrivato dalla Cina che sta facendo tremare i castanicoltori della Toscana, e la varroa, il minuscolo acaro che “uccide” gli alveari dall’interno, sono tra le principali cause, insieme all’andamento anomalo del clima, della riduzione della produzione di miele.
Se nel primo caso lo strumento per contrastare l’infestazione del cinipide esiste, e si chiama Torymus sinensis, per cui occorrerà alcuni anni ancora per capire se il piano di “salvataggio” attivato dalla Regione Toscana ha funzionato, nel secondo caso, è la prevenzione l’unica arma a disposizione degli apicoltori. Sono due dei più importanti momenti di dibattito ed approfondimento dedicati agli addetti ai lavori in programma tra sabato 11 agosto e domenica 12 agosto a Mulazzo (Ingresso Libero. Apertura dalle 10,30 alle 22. Info su www.mieledellalunigiana.it), in occasione della terza edizione della Festa dell’Api-Cultura organizzata dal Consorzio di Tutela del Miele Dop della Lunigiana, Unione di Comuni Montani Lunigiana, dalla Provincia di Massa Carrara e dal Comune di Mulazzo. Come si difende l’alveare? E quali strumenti gli apicoltori hanno a disposizione? A Mulazzo gli apicoltori e cultori del miele capiranno a che punto sono i programmi di contenimento biologico e quali azioni sono state messe in campo per difendere le arnie dai suoi antagonisti. Due gli incontri in agenda: sabato 11 agosto (inizio ore 17) con il convegno dal titolo “Le novità sulla lotta alla varroaso” e domenica 12 agosto con “Il Cinipide Galligeno del Castagno: biologia e comportamento. L’esperienza e gli interventi in Lunigiana” a cui parteciperanno esperti ed tecnici.
Nel caso della lotta al cinipide – sicuramente tra i temi di attualità – molto si sta facendo, ma per avere unriscontro si dovrà attendere ancora alcuni anni. Lo conferma Andrea Albertosi, tecnico della Forestale della Provincia di Massa Carrara che ha seguito i lanci, dal primo effettuato già nel lontano 2010, all’ultimo, che risale ad alcuni mesi fa, sempre a maggio. In Provincia di Massa Carrara sono stati effettuati 6 lanci per complessivi 900 Torymus sinensis immessi in natura. “Il cinipide attacca le infiorescenze su cui si posano le api, in pratica dissecca le chiome: le api – spiega l’effetto del cinipide – non riescono così più a trovare i fiori da impollinare per produrre il miele dicastagno. Tutto è partito da Castelpoggio nel 2008, tra Carrara e Fosdinovodove sono stati individuate le prime colonie; successivamente i lanci hannointeressato diverse aree sul territorio: Castelpoggio, Antona, Bedizzano, Sassalbo e Taponecco, in Lunigiana. E’ presto per dire a che punto siamo. I Torymus nati nei castagneti testimoniano che l’insetto antagonista si è ben acclimatato e si riproduce a spese del parassita. Il programma di contenimento biologico del cinipide è nel vivo”.
La festa dell’Api-Cultura elegge il piccolo e bel borgo medioevale a capitale nazionale del miele dove a fianco di dibattiti e convegni, trovano spazio mostre mercato, aree tematiche, mostrefotografiche, docu-video, dimostrazioni di smielatura e tante altre iniziative che ruotano attorno al miele e ai suoi derivati. A Mulazzo il miele Dop della Lunigiana incontra appassionati, cultori e turisti di tutta Italia.