L’agognato Tavolo del marmo, quello che avrebbe dovuto garantire all’Amministrazione carrarese 4 milioni di gettito in più, ha fatto flop. Nemmeno il nuovo Presidente di Assindustria, sulla cui ragionevolezza tanto si contava, Giuseppe Baccioli, ha potuto aiutare a trovare un benché minimo accordo. L’aggiustamento delle tariffe così dovrà essere effettuato cava per cava, l’Amministrazione dovrà comunicare per lettera ad ogni concessionario il valore della propria cava e, di conseguenza, il nuovo canone da applicare. Ma certo questa non appare la soluzione più semplice dato che, difficilmente alcune cave accetteranno di pagare volontariamente, soprattutto quelle di terza fascia, ovvero produttrici di marmi pregiati come il calacata, lo statuario e i colorati, che dovrebbero passare dallo sborsare 13 euro e 50 a tonnellata a ben 35 per la stessa quantità. In quel caso allora sarà necessario ricorrere all’arbitrato con tutte le incognite che questo comporta, da un’enorme dilatazione dei tempi ad una vera e propria sconfitta delle ragioni del Municipio. Anche se si dovrà attendere l’esito degli arbitrati comunque, Palazzo di Piazza 2 Giugno tende a rassicurare: una volta stabilita la cifra la riscossione dovrà essere retroattiva. Di questo, e se decidere anche dell’aumento dell’aliquota sul canone di concessione si discuterà in Consiglio Comunale lunedì prossimo