“Giovedì 25 sarò a Roma per partecipare alla riunione straordinaria del direttivo nazionale dell’ANCI convocata per preparare la grande manifestazione che si svolgerà lunedì 29 a Milano”, questo annuncia il sindaco di Carrara Angelo Zubbani, sottolineando quanto sia urgente la presa di coscienza da parte dei cittadini del pericolo oggettivo di una manovra che sarebbe tutto il contrario dello strombazzato federalismo e che, se approvata senza modifiche, potrebbe essere devastante nelle conseguenze. “Parteciperò alla manifestazione a mie spese”, prosegue il primo cittadino carrarese, “con la fascia tricolore e lasciando in garage la vetusta “auto blu”, per dire, assieme a tanti colleghi preoccupati quanto me, che non è con le critiche sotto le stelle ma con l’impegno quotidiano e con una forte coscienza civica che si può rilanciare il nostro splendido Paese”. È proprio questo il punto che Zubbani tiene a evidenziare:  ridurre i costi della politica e della pubblica amministrazione sì, compresi quelli delle aziende partecipate, ma le critiche a riguardo si starebbero caratterizzando per i toni sempre più aspri e venature ideologiche, con quella che il primo cittadino definisce un’inutile e inopportuna ritorsione anche nei confronti dei dipendenti. In questo modo si starebbe rischiando di perdere di vista il problema centrale, ovvero i ripetuti tagli decisi dal Governo ai Comuni. Cosciente del problema dei costi l’Amministrazione avrebbe provveduto a ridurre il personale il più possibile, pur mantenendo i servizi e, dove fattibile, migliorandoli: dalle 470 unità del 2007, sono passati agli attuali 426 procedendo a 32 assunzioni a tempo indeterminato, inserendo in organico giovani precari con un numero di dirigenti ritenuto adeguato alle necessità. La riflessione varrebbe anche per le aziende partecipate come AMIA, Apuafarma, Progetto Carrara, Casa di Riposo, strutture che si distinguerebbero per la qualità dei servizi e non per il numero dei dirigenti in organico. “Affrontare un’emergenza come quella che stiamo vivendo, tagliando i trasferimenti e delegittimando i dipendenti pubblici rischia di far implodere gli Enti locali”, afferma ancora Zubbani, “è dunque bene che ogni valutazione, seppure legittima, sia attentamente ponderata per gli effetti che può scatenare”.