In un momento ormai in cui l’industrializzazione ha soppiantato l’agricoltura e la pastorizia e’ decisamente un ricordo di altri tempi fatti, la città di Massa decide di rendere omaggio all’antica tradizione bucolica e campestre organizzando per il secondo anno consecutivo la festa del pastore, prevista per domenica 29 maggio alla madonna degli oliveti a Massa. Sotto la supervisione della col diretti, in collaborazione con la Camera di Commercio, il comune di Massa e il comitato parrocchiale, per un giorno sarà possibile ammirare una vera e propria mostra delle razze simbolo della zootecnia apuana: la pecora massese, che per la prima volta è stata inserita nelle razze a rischio di estinzione (le femmine riproduttrici sono scese al di sotto dei 10000 capi) e addirittura riconducibile ad un’opera del Machiavelli, che la citò nel 1520 nella biografia del condottiero medievale Catruccio Castracani; assieme alla pecora anche la capra apuana allevata da una manciata di pastori tra le pendici di Forno e Resceto. Due razze che hanno da sempre caratterizzato il territorio apuo-lunigianese, dando da vivere alla popolazione apuana, grazie alla produzione di formaggio e carne, che saranno assolute protagoniste della fattoria didattica allestita nei giardini del parco della Madonna degli Oliveti. Uno spazio pensato per i più piccoli che potranno ammirare le pecore dal manto nero, ed imparare i segreti per fare il formaggio e la ricotta, ma anche per i genitori che avranno l’occasione di conoscere e fare domande agli allevatori presenti. Coldiretti è la principale promotrice, insieme all’associazione allevatori, del Comitato per la valorizzazione della pecora massese, nato nel 2008, e che ha la finalità, attraverso un rigoroso disciplinare di produzione, di incentivare la qualità dei formaggi prodotti e della carne, e di favorirne la vendita nei canali della filiera corta. Vincenzo Tongiani, presidente provinciale della col diretti, ricorda del resto come “ la zootecnia abbia da sempre costituito per il territorio apuano una delle principali attività agricole: anche i numeri parlano chiaro, a confermare il carattere radicato di questa tradizione: secondo i più recenti dati forniti dall’associazione allevatori sono circa 10 mila i capi di ovini e 2300 i capi di caprini allevati in 881 aziende concentrate in Lunigiana e nella zona di costa. Per tutto il giorno, a fianco della fattoria didattica, nel piazzale antistante il Santuario, saranno presenti le aziende agricole locali dove sarà possibile fare la spesa a km zero e risparmiare anche fino al 30% rispetto ai tradizionali canali commerciali grazie al taglio delle intermediazioni.