Vietati nei week end e nei giorni di festa cortei e manifestazioni nel centro di Massa e tutti i giorni nel centro di Carrara: questo è il contenuto del protocollo, “per la disciplina delle manifestazioni pubbliche nei centri urbani e nelle aree sensibili”, firmato nella giornata di ieri in prefettura a Massa. A sottoscrivere il documento i 2 sindaci di Massa e di Carrara, il prefetto Giuseppe Merendino e, a parte qualche eccezione, i rappresentanti dei partiti politici e di organizzazioni sindacali del territorio. Scopo del protocollo è, de facto, sottrarre alcune zone della città di Massa e di Carrara allo svolgimento delle manifestazioni: a Massa il centro dello shopping sarà vietato nei pomeriggi pre-festivi; a Carrara il divieto ai cortei nella zona Via Roma -Piazza Matteotti sarà previsto in qualsiasi fascia oraria del giorno; un specie di zone rosse insomma, che i manifestanti non potranno bypassare. Il divieto non riguarda comunque le manifestazioni legate a campagne elettorali o referendarie e le giornate del 25 aprile, del 1 maggio e del 2 giugno. Vietate anche, sempre secondo il protocollo, le manifestazioni in “ zone a forte caratterizzazione simbolica per motivi culturali o religiosi”, come le chiese o altri luoghi di culto. Il documento siglato, vale la pena ricordare, rimane sempre un protocollo, un accordo di massima quindi, privato di quel carattere cogente proprio di una legge: le valutazioni in materia di ordine pubblico e di sicurezza restano sempre in capo all’ autorità competente, cioè il questore. In ogni caso il documento conserverà una specie di valore di imperativo morale per l’autorità competente, ogni qualvolta dovrà prendere una decisione in materia di ordine pubblico. Il protocollo si pone comunque nella linea di condotta auspicata tempo fa dal sindaco di Massa Roberto Pucci che, all’indomani del sabato di tensione, era il 30 di aprile, che vide bloccata la città di massa, era tornato a chiedere una regolamentazione del diritto di manifestare.