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Sono bastati tre giorni di chiusura del Cermec per far sì che in città esplodesse il panico rifiuti. <<La situazione, oggi, sta rientrando grazie anche all’abnegazione dei lavoratori, ma ciò sta a dimostrare che il Cermec è uno strumento essenziale alla comunità>>. Con queste parole si è espresso Paolo Guerra, Cgil, che questa mattina ha tenuto una conferenza stampa per fare il punto sulla situazione legata al ciclo dei rifiuti insieme con Rolando Bellè, segretario Uil trasporti, Guerrino Baldi, segretario Fit-Cisl, Giovanni Guglielmi e Maurizio Bertieri, lavoratori Cermec, Angelo Fruzzetti, segretario Filt-Cigl. Secondo i relatori presenti, Comune e provincia devono impegnarsi a ricapitalizzare, e spiegare come stanno le cose ai lavoratori. “I sindaci devono fare chiarezza”, tuona Paolo Guerra, e incontrarsi con gli operai che stanno lavorando in condizioni igieniche davvero precarie”. Per quanto riguarda il ciclo rifiuti, “occorre superare le quattro aziende che gestiscono il settore, è stato detto, a favore di un gestore unico.” Nel 2012 si andrà incontro ad un’azienda unica che comprenderà le province di Livorno, Pisa, Lucca e Massa carrara.
Il ciclo rifiuti in provincia assorbe circa 500 lavoratori; di questi 50 sono in forza al Cermec. I lavoratori sono pronti ad azioni eclatanti e a scioperi per gridare il loro sdegno. Per non parlare poi della Provincia, socia al 5% ma che se ne lava le mani, è stato detto. Farebbe meglio a cedere le azioni a chi si vuole impegnare per la ricapitalizzazione.