Il porto turistico si farà, queste le dichiarazioni del Ministro Altero Matteoli in visita ieri al Fermet. Gli ambientalisti che si opporrebbero all’infrastruttura somiglierebbero a quelli che avrebbero voluto bloccare la costruzione di altri scali toscani, da Castiglioncello a Telamone. Da parte loro, i sindaci Roberto Pucci ed Angelo Zubbani, hanno usato parole dure contro l’Italia dei Valori che, non solo in provincia, ma anche in Regione, sta bocciando rigorosamente l’infrastruttura. Sarà una colata di cemento, obiettano i dipietristi e in merito, se Pucci li invita ad un confronto pubblico teso a dimostrare l’erroneità del loro punto di vista, Zubbani parla di strumentalizzazione e di un muro contro muro issato ancor prima che le stesse Amministrazioni visionassero i 6 progetti presentati. Oggi, se l’Associazione Amare Marina, rende noto di aver preso contatti con lo stesso Matteoli e concordato un appuntamento per illustrargli le ragioni del no e i risultati del processo partecipativo “Porto le mie idee”, da Fli l’attacco è ben più duro, e anche nei confronti del Ministro. “Le dichiarazioni rilasciate Matteoli”, afferma David Chiappuella, “risultano contraddittorie ed incoerenti rispetto all’atteggiamento da lui assunto in passato nei confronti della politica portuale apuana”. Matteoli, infatti, avrebbe dimenticato il suo stesso punto di vista, quello risalente a 9 anni fa, al tempo in cui era Ministro dell’Ambiente. Fu allora che egli stesso bocciò completamente il progetto presentato dalle istituzioni locali: la variante al piano regolatore portuale elaborata l’anno precedente dall’Autorità Portuale di Marina di Carrara. Incompatibile dal punto di vista ambientale, socio-economico e idrogeologico questa fu la definizione usata e scritta nero su bianco dal Ministro. Il progetto di allora prevedeva già l’ampliamento del porto commerciale fino alla foce del Carrione, nonché la realizzazione contigua di quello turistico fino al Lavello, soluzione quella di spingere il porto fino al Lavello appunto che, secondo il Matteoli di allora avrebbe accentuato l’erosione della costa. “Oggi i sindaci di Carrara e di Massa”, afferma Fli, “sostengono di non sapere “ancora come sarà il porto turistico”, con 6 progetti ancora da spacchettare, ma tacciono sul fatto che esistono già strumenti di pianificazione che non sono altro se non la ripetizione del progetto bocciato dal governo nel 2002”.