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Bagno di folla alla Eaton per il ministro alle infrastrutture Altero Matteoli: si, perché nonostante la ribalta nazionale a causa dei 300 licenziamenti e il dramma di altrettante famiglie finite sulle cronache di tutti i giornali della penisola e sui telegiornali per settimane, mai nessun personaggio del calibro di un ministro aveva varcato quella soglia. Una fabbrica occupata dal 6 ottobre scorso, chiusa da oltre due anni, vuota di ogni macchinario. Il capogruppo del PdL di Massa Corrado Amorese aveva promesso la venuta di Matteoli alla Eaton come segnale di attenzione del governo centrale per la vicenda. E così è stato. Amorese, ringraziato da tutti gli operai, ha sottolineato che << nella vertenza Eaton la politica non è mai stata divisa e che l’impegno è stato unanime>>. Matteoli si è fatto portare nei capannoni della Eaton: voleva toccare con mano i danni provocati dalla multinazionale sul territorio apuano.

DOMANDA MATTEOLI SULLA EATON SENZA DOMANDA

Matteoli strappa l’applauso della folla, ma poi deve essere sincero con gli operai e dire come stanno le cose: <<Un tempo, 300 lavoratori non sarebbero stati un problema di ricollocazione, oggi invece lo sono. Siete un numero eccezionale che, nonostante la ripresa economica, non sarà facile ricollocare se non nella vostra realtà. Ed è per questo che qui deve tornare a risplendere una fabbrica>>. Matteoli ha ricordato di non avere competenze specifiche in materia di reindustrializzazione e che per questo dovrà contattare i colleghi ministri Sacconi e Romani, il primo per intervenire sulla continuazione della mobilità, almeno per quegli 80 lavoratori che ne saranno esclusi dopo dicembre, il secondo per capire se esistono possibilità di investitori concreti sull’area industriale. Matteoli ha poi ammesso che i soldi dell’accordo di programma, di cui tutti parlano, non sono molti: << 10 milioni di euro da dividere tra Nca, Eaton e Pignone, rappresentano una cifra insufficiente. Ma adesso dobbiamo pensare alla continuazione del reddito per chi tra qualche mese non avrà più un uro in tasca. Chiederò l’apertura di un tavolo più ampio a Roma per discutere esclusiva mete della vertenza Eaton. Sono un ministro toscano e a questa terra ci tengo>>.