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“In chiesa siamo al sicuro, fuori siamo clandestini”. È la cruda verità di questo scorcio di secolo, pronunciata dal rappresentante di un gruppo di immigrati che nel giorno del primo maggio ha voluto far sentire la sua voce, manifestando sul sagrato del Duomo di Massa, per poi essere accolto in chiesa, in attesa del vescovo. Tutto ebbe inizio l’anno scorso quando si diffuse la notizia delle centinaia di colf e badanti truffate nell’ambito della sanatoria per ricevere il permesso di soggiorno in italia. A massa Carrara le colf le badanti erano tutti uomini, di nazionalità marocchina per lo più, che prima di essere truffati, cercarono, spinti dalla disperazione, di comprarsi le carte di assunzione presso famiglie massesi utili ad ottenere il permesso di soggiorno. Ma quei soldi furono mal spesi e gli immigrati restarono senza lavoro e a rischio espulsione. Chiedono udienza al vescovo, e dopo tre ore di manifestazione il parroco del duomo decide di farli entrare, anche perché mons. Santucci non sarebbe arrivato prima del giorno dopo. Così gli immigrati, circa sei in tutto, hanno trascorso la notte nel chiostro del duomo e adesso si aspettano sviluppi. Un’azione dimostrativa – ha spiegato uno dei promotori, Dufil Lamin – per portare attenzione sul problema di quella sanatoria-truffa che coinvolge 314 persone immigrate in provincia”. Già da giorni gli immigrati pensavano di occupare in gran numero la chiesa centrale di San Sebastiano, poi hanno valutato che fosse meglio un’occupazione simbolica, per non disturbare i fedeli. Ma se entro un giorno non avremo risultati- ha concluso lamin- occuperemo simbolicamente tante altre chiese sul territorio».