Una mossa studiata a tavolino per sorprendere il consiglio comunale e far passare un ordine del giorno per “trovare soluzioni alla crisi del Cermec, anche attraverso la ricapitalizzazione o il conferimento di beni”, così la maggioranza in consiglio comunale a Carrara ha garantito l’appoggio alla giunta per salvare ad ogni costo il cermec anche ipotizzando il conferimento dei beni. Una possibilità, quella di conferire beni, concreta e non limitata al documento. E’ necessario avviare a breve il percorso di ricapitalizzazione della società partecipata provinciale per la gestione dei rifiuti,  la casse comunali sono vuote e non è possibile immaginare di trovare qualche milione di euro nel giro di poco tempo. Da qui l’idea già esposta dall’assessore Andrea Vannucci di conferire dei beni al Cermec a parziale integrazione del capitale necessario a salvare l’azienda. Ma che beni? Teoricamente tutto il patrimonio disponibile del comune: immobili, terreni, ecc. Soltanto che per ricapitalizzare un azienda occorre che il bene abbia un valore di rendita. Cosa resta del patrimonio disponibile? Le quote di Area spa, una manovra da qualche milione di euro e di sicura rendita. L’ipotesi non è priva di riscontri ma come già detto è stata illustrata da Vannucci in commissione urbanistica. Sul documento e su questa ipotesi insorge l’opposizione. Per musetti, della Destra, si tratta di «un vero e proprio golpe inscenato dalla maggioranza che sta vendendo e sta ipotecando tutto ciò che può pur di coprire gli errori del passato». Dura anche l’associazione Carrara Prima di Tutto che considera la votazione di ieri sera uno dei momenti più bassi nel dibattito politico-amministrativo cittadino dal 2007 a oggi. E ribadisce «l’esigenza di un dibattito completo non è solo un fatto formale soprattutto perchè la cattiva gestione ricadrà direttamente sui cittadini che saranno costretti a coprire il buco rinunciando a servizi o con nuove tasse».