In una lunga lettera, la diocesi di Massa Carrara e Pontremoli difende Don Peretti, il parroco di Turano ancora agli arresti domiciliari. Le vicende di questi giorni che stanno destando clamore nell’opinione pubblica, scrive la Diocesi, non sono estranee ai rischi di chi è solito operare in prima linea sul fronte delle marginalità. Chi si impegna nella solidarietà, come Don Peretti, aprire la porta di casa a quanti hanno bisogno, senza guardare chi sia e correndo dei rischi. Ma la solidarietà non può né deve essere confusa – si legge nella missiva – con forme morbose di molestia e, tanto meno, con ipotesi di reato. La diocesi apuana è al fianco del parroco da tutti conosciuto come attento ai bisogni dei più deboli, a fianco degli emarginati, pronto a battersi per chi ha necessità. Intanto l’avvocato Giacomo Bugliani, ha inoltrato al Gip del Tribunale di Genova Silvia Carpanini, l’istanza di revoca degli arresti domiciliari o, almeno, una misura meno gravosa. Dagli atti, le accuse a Don Peretti si basano sulle dichiarazioni delle due ragazze, non ci sarebbero altri riscontri. Le due giovani, dalle prime trascrizioni, non sono più state ascoltate. Nell’istanza si sostiene, quindi, che non emergono gravi indizi di colpevolezza a carico del parroco e non sussiste neppure il rischio di reiterazione dei fatti. Ieri, durante l’interrogatorio di garanzia Don Peretti ha ribadito la propria innocenza e totale estraneità alla vicenda.