Italia nostra torna a lanciare l’allarme per l’insediamento del Nuovo Pignone nell’area di viale Zaccagna. E lo fa il giorno dopo la notizia dell’avvio dell’iter per l’accordo di programma per arrivare entro pochi mesi alla piena operatività dell’insediamento di Marina di Carrara che darà fiato all’attività commerciale del porto oltre a portare benefici in termini occupazionali. Per Italia Nostra però il rischio di vedere sorgere nel polo una sorta di centrale termoelettrica resta nonostante le assicurazioni arrivate dall’assessore all’urbanistica Andrea Vannucci; il progetto, per Italia Nostra, è mirato alla realizzazione di un area test per 5 moduli che ospiteranno altrettante turbine a gas. Le apparecchiature, viste le dimensioni e i costi, prima di essere trasferite ai destinatari devono essere testate approfonditamente: in pratica occorre allacciarle alla rete del gas metano e provarle per alcuni mesi. Questo è la preoccupazione espressa da Italia Nostra da settimane ancor prima che fosse reso pubblico il protocollo d’intesa primo step per arrivare all’accordo di programma. In ultimo poi la sezione apuo-lunense di Italia Nostra ricorda che tra gli inquinamenti provocati dalla combustione del metano vanno poi prese in considerazione anche le elevate concentrazioni di polveri sottili e gli ossidi di zolfo presenti in tracce nel metano.