È stata inaugurata oggi la sua mostra “Vibrazioni sottili”, fino al 12 maggio nel settecentesco Palazzo Valeri, nel cuore della storica cittadini di Montagnana in provincia di Padova, ma l’artista Francesco Cremoni si sofferma ancora con piacere a parlare di marmo. Un materiale, lo statuario e il calacata di cui sono ricche le nostre montagne che riesce a “suonare” sotto lo scalpello dello scultore. Unico professore carrarese all’interno della facoltà di scultura dell’Accademia di Belle Arti, è sufficiente sentirlo parlare per comprendere perché, dopo molteplici esperienze all’estero, Cremoni ha deciso di restare ai piedi delle Apuane. “La piacevolezza che si può provare nel lavorare il lapideo”, afferma, “è ignota a molti degli artisti contemporanei che, semplicemente, non sanno cosa significhi ricercare certe trasparenze, certe sottili cesellature che solo un materiale tanto nobile può donare ad un artista”. E che l’abile mano di Cremoni sia avida di raffinatezze senza mai cadere nell’ordinario è evidente al primo sguardo gettato sull’opera: vere e proprie vibrazioni le sue, che nascono dalle sottili e trasparenti membrane marmoree che si rincorrono sulle sue sculture, insieme al contrasto fra parti estremamente levigate, ed altre, ottenute seguendo un magistrale cesello, per dare infine vita ad un volume che conquista appieno il proprio spazio vivendo dei naturali giochi di luce ed ombra che questo gli offre.