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Ultimi 40 giorni di lavori sulla costa di Marina di Massa prima dell’avvio della stagione estiva: il 31 maggio si fermeranno i cantieri per il ripascimento via terra del lotto Frigido-Versilia, si metteranno a punto alcune piccole imperfezioni nel posizionamento dei geo-tubi sommersi e si concluderà anche l’operazione di bonifica nell’area della Partaccia. Tutto questo dovrebbe consentire una stagione balneare “decorosa”, per usare un termine del presidente dei balneari Roberto Aliboni.
Il punto della situazione è stato fatto oggi nell’ufficio del presidente della provincia Osvaldo Angeli, assieme all’assessore di competenza Fabrizio Magnani e all’associazione dei balneari. Quaranta giorni per allineare la costa con 40 mila tonnellate di sabbia, provenienti dal Po, ovvero il 15% del totale delle sabbie, circa 380 mila tonnellate, che serviranno per portare a compimento l’opera. La maggior parte della sabbia servirà agli stabilimenti balneari che insistono in zona Ronchi, dove si registrano i danni più ingenti delle mareggiate. Lì il mare si è mangiato buona parte della sabbia e la costa va riportata in linea. Dopo il ripascimento via terra ci si occuperà anche dei lavori in mare, dove il posizionamento dei geo-tubi in certi tratti non è perfetto. C’è poi un capitolo che riguarda l’inquinamento di uno specchio di mare che si affaccia sulla Partaccia, per un centinaio di metri quadrati. Ci troviamo in area Sin, dove sono state scoperte delle piccole zone inquinate a largo che saranno rimosse entro il 31 maggio. Si chiamano spot e sono porzioni di terra in mare che verranno aspirate,trattate e portate in discarica. La società vincitrice di gara di appalto è Ambiente Srl: la provincia ha specificato di aver pubblicato regolare bando di gara e di aver contattato 15 società. Alla chiamata ha risposto solo Ambiente che eseguirà i lavori di bonifica per 120 mila euro. Infine l’assessore Magnani ha voluto rispondere all’assessore comunale Andrea Ofretti e puntualizzare sulla questione “pulizia dei cantieri” nei pressi degli stabilimenti balneari interessati dal ripascimento delle scogliere: oltre ad aver male interpretato la legge regionale Ofretti, secondo Magnani, ha anche fatto il passo più lungo della gamba