Promossa dall’associazione culturale “Ars Sculptoris” con il patrocinio del Comune la mostra, allestita al museo di Arti plastiche di Carrara al fine di raccogliere fondi per aiutare il Giappone colpito dal terribile terremoto del mese scorso, ha centrato il proprio obiettivo tanto che già si pensa, a fronte del grande pubblico sopraggiunto e degli artisti rimasti fuori per motivi organizzativi, di ripeterla, e questa volta a Pietrasanta, anch’essa patria naturale od acquisita di altrettanti artisti. Nei primi giorni sono state vendute 29 opere delle 83 in mostra, altre decine, ma il consuntivo è ancora in corso, nei giorni successivi e poi, durante l’asta finale di ieri. Guadagnucci, Vangi, Yasuda, insomma, i pezzi migliori, sono stati venduti all’inizio e il vero mecenate della mostra si è rivelato l’imprenditore del marmo Paolo Borghini che, da solo, ha acquisito opere superando i 30 mila euro. La sessantina di quelle rimaste invendute infine, sono state messe all’incanto con un ribasso del prezzo iniziale fra il 20 e il 50% e qualcuno ha continuato ad acquistare. Oltre a questo meraviglioso obiettivo di solidarietà infine, la mostra è riuscita finalmente ad avvicinare la città ad un luogo ai più sconosciuto ma in grado, se adeguatamente sfruttato, di soddisfare le esigenze che una città come Carrara dovrebbe avere, quelle d’investire maggiormente su politiche artistiche-culturali che potrebbero donarle una nuova vita.