Siamo eretici? Siamo fuori linea rispetto a quanto, con la passione che ha acceso passioni, hai illustrato nel congresso di Firenze? Questo chiedono con sgomento gli aderenti al circolo Giordano Bruno di Sel, prima di chiudere la lettera fiume aperta a Nichi Vendola. Proprio non ci sarebbero, secondo loro, i presupposti per condividere punti programmatici con l’attuale Amministrazione e proprio non gli va giù di riconoscere nell’Assessore Roberto Dell’Amico, fuoriuscito dal Partito dei Comunisti Italiani per entrare in Sel, uno di loro, almeno fino a quando non prenderà le distanze dalle politiche dell’Amministrazione Zubbani, e in un unico modo: rinunciando al suo incarico all’interno della giunta. Una posizione contraddittoria quella di Dell’Amico, così come quella di coloro che, dall’interno, intenderebbero avvicinarsi alle politiche attuali, questo denuncia il circolo Giordano Bruno elencando punto per punto tutte le motivazioni che renderebbero impossibile una qualsiasi alleanza. Dalla risoluzione del “problema Rom” con le ruspe, all’intenzione di privatizzare il servizio idrico, alla chiusura dei centri di aggregazione solo perché gestiti da Arci, a tutti i crolli cui in città si è assistito. Ma dal circolo non si fermano qui e se li tolgono proprio tutti i sassolini dalle scarpe; oltre a riferirsi alle problematiche del marmo emerse durante la trasmissione di Milena Gabanelli e definire per questo la città succube degli industriali, si accenna al porto turistico, alla cementificazione e all’abbandono del parco cittadino fino ad occuparsi di corruzione, non solo quella dei meccanismi che hanno portato al commissariamento della Asl, ma quella degli abusi all’interno del Politeama e infine, alla brutta storia del Marble Hotel: “Del 1990 è ancora li”, scrivono, “con gli interessi poco chiari per i quali un professionista saltò in aria mettendo in moto la propria auto, indagini mai chiuse, forse neppure avviate, mentre questa Amministrazione non demolisce lo scempio, ma continua a rinnovare una licenza edilizia che al contrario non dovrebbe essere rinnovata per opportunità, decoro e ribellione a tanto degrado. Le denunce di queste storture sono state il pane quotidiano del nostro Circolo”, proseguono, “ci siamo mossi, e ci stiamo muovendo, per costruire una nuova sinistra a Carrara. Siamo eretici?  Oppure il tatticismo ha occupato i vertici di questo partito? Crediamo che non sia questo ciò che tutti gli iscritti al Giordano Bruno sognavano. Tu sei una speranza per noi e per il popolo deluso di sinistra”, concludono rivolgendosi a Vendola, “fai in modo che questa speranza non venga stroncata da capetti e capini locali”.