CIRCOLO “GIORDANO BRUNO” Carrara (MS)

 

Lettera aperta a Niki Vendola

 

Caro Nichi,

siamo minacciati di “espulsione” da SeL perché non siamo allineati. Siamo minacciati di espulsione perché non prendiamo in considerazione l’ipotesi di allearci con la Giunta di Carrara.

E’ vero, non vogliamo allearci con la Giunta di Carrara perché :

• Il Sindaco ha minacciato più volte pubblicamente di voler risolvere “il problema Rom” mandando “le ruspe” al campo nomadi del Lavello;

• La Giunta ha dato il via alla privatizzazione dell’acqua pubblica (a breve ci sarà la gara per far entrare il privato nella società pubblica che gestisce l’acquedotto)

• Viviamo in una città succube degli industriali del marmo. Milena Gabanelli ha effettuato un servizio impietoso (eppure solo parziale) sulla condizione di degrado legata all’escavazione del marmo; un servizio che ha mostrato a tre milioni di italiani l’imbarazzante dichiarazione di impotenza del Sindaco che ha dichiarato di non essere neppure in grado di imporre la copertura dei cassoni dei camion che trasportano scaglie e terre;

• La Giunta disattende una ordinanza del Giudice che impone al Comune misure a tutela della salute pubblica in relazione alle polveri rilasciate dai camion del trasporto marmi (oltre duemila cha attraversano tutti i giorni il centro cittadino);

• Viviamo nella città dei crolli:

o crolla il “Politeama Verdi” palazzo monumentale ottocentesco al centro della più grande piazza cittadina (sede anche della storica Sezione degli Anarchici del Germinal) che non ha sopportato il peso di abusi edilizi perpetrati negli anni per aumentare le volumetrie abitabili;

o chiude la Biblioteca Civica (l’unica in centro cittadino) per rischio crolli di un edificio storico (il Palazzo Rosso prima sede del municipio): era a tutti noto lo stato precario di quell’edificio, ma si è preferito spendere, ad esempio, € 1.200.000,00 per una Biennale di scultura inutile (per come è stata pensata e realizzata) piuttosto che intervenire per garantire la Biblioteca;

o è crollata una palazzina sulla sponda del torrente Carrione a causa di lavori mal progettati e mal realizzati, lavori necessari per la messa in sicurezza del fiume stesso.

Tutti questi crolli (che ben rappresentano lo stato attuale di Carrara) solo per un puro miracolo non hanno causato vittime;

• Viviamo in una città dove i centri di aggregazione giovanili vengono chiusi o drasticamente ridimensionati solo perché i gestori precedenti, associati ARCI, non erano “allineati” con l’amministrazione;

• Viviamo in una città dove vengono emesse ordinanze che impediscono ai bimbi di giocare a pallone nell’unica piazza del centro storico (non ci sono parchi giochi), che proibisce il passaggio di cani (anche al guinzaglio) nella stessa piazza; che proibisce di consumare pasti all’aperto in centro (si vuole impedire “l’invasione” dei pericolosi dei Punkkabestia);

• Viviamo in una città che proibisce l’apertura di Kebab nel centro storico;

• Viviamo in una città dove sono chiusi tutti i luoghi di cultura (Il Politeama Verdi per i crolli di cui sopra, il Teatro Animosi per ristrutturazioni che non sono ancora partite ad un anno dalla sua chiusura, e non si sa quando partiranno; chiude il Cinema Garibaldi – a gestione pubblica e programmazione di qualità – riducendo la città (sessantamila abitanti) con un solo cinema.

• Viviamo in una città deserta dalle 20 in avanti con un commercio ormai morto ed una vita sociale inesistente.

• Viviamo in una città che ha come biglietto da visita lo scheletro di un ecomostro (Marble Hotel) che doveva diventare un albergo; finanziato con fondi dei mondiali del 1990 è ancora li, monumento all’inefficienza ed agli interessi poco chiari (un professionista legato alla società proprietaria del “Marble Hotel” – questo il nome pomposo dello scheletro – saltò in aria mettendo in moto la sua automobile: le indagini non furono mai chiuse, forse neppure avviate, per capire le collusioni e le infiltrazioni che avevano portato all’attentato dinamitardo). Questa Amministrazione, invece di demolire quello scempio, continua a rinnovare una licenza edilizia che dovrebbe essere ormai scaduta da tempo e che comunque non dovrebbe essere rinnovata per opportunità, decoro e ribellione a tanto degrado;

• Viviamo in una città che lascia nel degrado il suo unico parco (meraviglioso) frutto di una donazione di uno degli industriali di inizio secolo: Fabbricotti. Il Lascito Fabbricotti (villa più parco straordinario a due passi dal centro storico) sono sconosciuti a questa amministrazione che non ricorda neppure che in quel luogo giacciono ormai nell’abbandono, opere straordinarie in marmo dei più grandi scultori contemporanei (Dani Karavan, Ian Hamilton Finlay Robert Morris Claudio Parmiggiani Luigi Mainolfi Mario Merz, Sol LeWitt – recentemente scomparso che ha lasciato a Carrara la sua unica opera in marmo) che, praticamente, donarono a Carrara le loro opere all’interno dell’XI Biennale di Scultura (2002).

• Viviamo in una città dove le parole inclusione sociale, prevenzione, partecipazione sono sconosciute a quell’amministrazione che dovrebbe essere di centro sinistra.

• Viviamo in una città dove hanno dato concessioni edilizie per costruire in ogni buco, mentre un potenzialmente straordinario centro storico viene lasciato nel degrado e nell’abbandono;

• Viviamo in una città che vuole costruire un “porticciolo turistico” alla foce del torrente Lavello, con nuova ed importante cementificazione del territorio e con appetiti di immobiliaristi e costruttori già scatenati (Caltagirone ha gia presentato un suo progetto per il porticciolo).

• Viviamo in una provincia , Massa Carrara, in cui la più grande azienda pubblica , con più di 3.000 occupati, l’AsL1, con Direzione a Carrara, è stata portata alla bancarotta e al crack finanziario da una banda di corrotti, piccoli e grandi furfanti, invischiati e impastati con le cupole partitiche locali, come dimostrato dallo scandalo di “parentopoli”.

La denuncia di queste carenze e storture sono state il pane quotidiano del nostro Circolo (il più numeroso ed attivo della città). Ci siamo mossi, e ci stiamo muovendo, per costruire una nuova sinistra a Carrara, assieme a movimenti, associazioni, comitati (che nascono come funghi – spia di un disagio diffuso e di una distanza dei cittadini dalla politica carrarese) e con quei partiti disponibili, a sinistra, a ragionare su questo.

 

Siamo eretici? Siamo fuori linea rispetto a quanto, con passione che ha acceso passioni, hai illustrato nel congresso di Firenze? Oppure….

Oppure il verticismo, il leninismo (stalinismo), il tatticismo hanno occupato i vertici di questo partito (almeno qui da noi)?

Crediamo sia la seconda la risposta giusta. Crediamo che non sia questo il partito che tutti gli iscritti al Giordano Bruno (provenienti dalle più disparate esperienze, spesso dal disimpegno) sognavano.

Speravamo di non dover più militare in un partito dove un Segretario Provinciale (per noi doveva essere un portavoce) perde la trebisonda e minaccia espulsioni per “violazioni della linea” (linea, tra l’altro, mai discussa negli organismi preposti statutariamente né mai, ovviamente, approvata).

Tu hai pensato ad un partito di stampo leninianstaliniano o a qualche cosa di diverso?

I tanti che potrebbero ancor di più avvicinarsi a noi, scappano a gambe levate quando conoscono i rappresentanti locali (o quando leggono sulle locandine delle cronache locali “ultimatum ai dissidenti: o si adeguano o sono fuori dal partito” – ma dove siamo? SeL è diventata a Massa Carrara Sinistra Ecologia e… Gulag?)

Tu sei una speranza per noi e per il popolo deluso di sinistra, fai in modo che questa speranza non venga stroncata da capetti e capini locali.

Con grandissimo affetto

 

Gli Iscritti e le iscritte del Circolo Giordano Bruno

di SeL (speriamo ancora).