I conti del Comune di Carrara sono in equilibrio precario: si potrebbe sintetizzare così il giudizio che i revisori di piazza due giugno hanno dato al bilancio di previsione presentato dall’amministrazione lo scorso anno, una valutazione che arriva al termine dei 12 mesi di gestione e che rivede, alla luce del reale andamento delle cose, i programmi fatti sui conti cittadini. Come ha sottolineato il Roberto Conserva, presidente della Commissione Bilancio, chiamata stamani a dibattere proprio di questo tema, a fronte delle difficoltà che hanno caratterizzato il 2009, la chisura è stata in attivo: nonostante la crisi finanziaria e ai primi tagli dei trasferimenti del governo, il bilancio non solo ha rispettato il temuto patto di stabilità, ma si è chiuso con un avanzo di oltre 2,7 milioni di euro, che potranno in gran parte essere usati per gli investimenti. Luci che però non servono a nascondere del tutto le numerose ombre segnalate nella loro relazione dai revisori dei conti: l’elevato livello di indebitamento, ormai prossimo alla soglia stabilita dalla legge, la difficoltà nel riscuotere i crediti, in qualche caso anche ingenti, come quello del settore lapideo, e inoltre l’esigua possibilità di controllo sui conti delle partecipate, rendono la situazione della casse di piazza due giugno tutt’altro che rassicurante. A queste preoccupazioni, i revisori aggiungono i timori per l’incertezza dei proventi derivanti dal pianeta lapideo, che come ha dimostrato martedì l’ennesima fumata grigia dal tavolo del marmo, rendono incerto il gettito del comparto. E a chi esulta per la chiusura positiva del bilancio 2010, gli stessi revisori segnalano: anche nel 2010 l’equilibrio della gestione corrente è stato raggiunto tramite l’utilizzo di entrate di natura straordinaria, ovvero l’operazione di passaggio dal diritto di superficie al diritto di proprietà effettuata sulle aree Peep. Entrate una tantum, quelle arrivate dalla riformna sulle zone interessate ai piani per l’edilizia economica e popolare, che il prossimo anno non si ripeteranno. Insomma quello che manca ai conti del comune di carrara – concludono i revisori – è la stabilità e per questo all’amministrazione, impegnata nella stesura del bilancio 2011, suggeriscono di lavorare per attuare un aumento strutturale delle entrate e una riduzione delle spese, anche alla luce dell’annunciato taglio ai trasferimenti da parte del governo. A buon intenditor, poche parole