Chissà quante volte sarà capitato ai cittadini carraresi di imbattersi in pubblicità di mostre d’arte con i maggiori esponenti contemporanei come Giuliano Vangi, Mirko Basaldella, Michelangelo Pistoletto e altri artisti del nostro secolo. Dei tanti carraresi che hanno visto le pubblicità, pochi possono sapere che opere di questi artisti Carrara proprio le possiede peccato che siano chiuse in un deposito comunale. Un paradosso per la città capitale mondiale del marmo possedere opere d’arte di indubbio valore e tenerle bene chiuse in un deposito. La ragione è semplice. Il museo di Arti Plastiche di San Francesco avrebbe dovuto ospitare una collezione della maggiori opere d’arte possedute dall’amministrazione comunale ma in bilancio non ci soldi per finanziare né l’apertura del museo né tantomeno una mostra delle opere. Non si parla però di milioni di euro ma di qualche decina di migliaia; in sintesi circa 150mila per l’apertura annuale del museo e circa 50mila per allestire l’esposizione. Insomma cifre ben al di sotto di tante altre spese che il comune affronta per altre tematiche. Ma si sa, quando ci sono da fare dei tagli il primo settore è proprio la cultura. L’elenco delle opere in possesso all’amministrazione è notevole si tratta di circa 40 sculture e 41 lastre di marmo disegnate da importanti artisti tra cui appunto Galliani, Montesano e Viale. La vicenda per certi versi è ancor più paradossale di quanto non sia già; perché tra poco aprirà il Palazzo Binelli con l’esposizione dei gessi e poi partiranno i lavori al Piuss al parco della Padula: il sistema museale cittadino quindi sarebbe pronto a decollare se non fosse che la punta di diamante, ovvero il museo di Arti Plastiche, ha ancora una grossa incognita sul suo futuro.