Lo stop al Piano Strutturale rischia di “congelare” 600 milioni di euro di investimenti e di rimandare la ripresa dell’economia apuana. Lo sostiene laCna Apuanache interviene sullo scontro tra Provincia e Comune di Massa dopo lo stop all’applicazione del Piano Strutturale che prevede la trasformazione delle ex colonie in appartamenti e la costruzione di unità abitative tra Ronchi e Poveromo. “Se la Provincia ha bloccato il Piano avrà avuto i suoi motivi – commenta Antonio Chiappini, referente regionalecna – non vorremo che per accontentare qualcuno ci si sia spinti oltre forzandoparametri ed indici di edificabilità. a questo punto, sarà fondamentale la posizione della Regione Toscana. Secondo Manuela Paladini referente provinciale Cnail piano strutturale “può essere un’opportunità di rilancio per tutta la nostra economia, le imprese sono molto preoccupate perché su questo strumento hanno riposto grandi aspettative”. Sull’argomento interviene anche Stefano Caruso, consigliere comunale del Pdl con queste parole: la “grande scommessa” del piano strutturale comincia a vacillare e a non essere più quello strumento idoneo. Le osservazioni della Provincia, fa presente il consigliere, individuavano in primis la mancanza di coerenza degli indirizzi di programmazione e pianificazione in merito alla sostenibilità “futura” del governo del territorio, come prevede la normativa Regionale. Le controdeduzioni del Comune, invece,  risulterebbero non adeguate, liquidate velocemente senza contraddittorio “costruttivo”. Secondo Caruso il processo di pianificazione deve essere partecipato tra gli enti; invece in questo caso il Comune ha approvato gli strumenti urbanistici proseguendo la sua strada. Inevitabile, pertanto, che il gioco subisse un arresto, si trattava solo di aspettare quando ciò sarebbe avvenuto, rimarca Caruso. E il Pd difende la provincia: Premesso che il Presidente non può che rispettare il lavoro svolto dai propri uffici, ci sembra poco corretto da parte dell’Amministrazione Comunale, attribuire alla provincia “volontà politiche preconcette”, soprattutto nei confronti di coloro che richiedono, da tempo e con forza, un cambiamento di strategia da parte del P.D. di Massa, quando sono proprio i nostri amministratori ad essere i primi a chiudersi a riccio per difendere le loro scelte errate.