Finalmente un po’ di chiarezza. Lo scrive a titolo Jacopo Ferri, coordinatore provinciale del PdL, ma lo pensano anche molti cittadini di Carrara e telespettatori , che in questi mesi hanno assistito ad un vero e proprio balletto della politica. Noi lo avevamo già scritto in tempi non sospetti che Simone Caffaz avrebbe presto tolto la maschera e svelato il suo vero progetto, certamente di grande spessore comunicativo e politico, ma che con il PdL aveva poco a che fare. Spaccare a destra e a sinistra, mettere insieme le anime della società civile, raccogliere gli scontenti di Pd, Lega, avvicinarsi ai socialisti che rappresentano un fortissimo sindaco. Troppo forte per lasciarselo scappare così”. Questo secondo noi il suo obiettivo da sempre, anche se non avrebbe potuto mai palesarlo, non prima, almeno, di essere uscito dal PdL. Si, perché Jacopo Ferri e il direttivo regionale erano stati molto chiari: o nel centro destra o con il centro sinistra. Caffaz, assieme agli altri due consiglieri Dell’Amico e Tonarelli, era prima tornato all’ovile una volta, evitando che il PdL si scindesse in due gruppi più o meno con uno stesso nome, ma poi ha deciso di prendere la sua strada. Quella del gruppo a parte “Carrara prima di tutto”.  “Finalmente un po’ di chiarezza” dice anche Jacopo Ferri, “ora andiamo avanti preparando un centrodestra forte in vista del 2012.” Ferri prende atto della decisione di Caffaz, Tonarelli e Dell’Amico. La chiama una scelta chiara dopo troppa ambiguità. Poi parla di un  clima interno al PdL teso in questi mesi è stato teso a causa del loro comportamento. Un comportamento che  la gran parte del partito e degli elettori di centrodestra a Carrara non potevano accettare, dice Ferri. “Quanto alla dichiarata volontà di ricompattarsi che secondo Caffaz & C. non sarebbe stata raccolta, parlano i fatti: la sfiducia notturna al capogruppo l’hanno fatta loro, il tentativo di costituire un gruppo appropriandosi di denominazione e simbolo l’hanno fatto loro; il tutto senza alcun dibattito interno al partito. Nonostante ciò si è cercato di mediare attraverso un documento dei coordinatori provinciali che, sul filo conduttore della ferma appartenenza al Pdl e al centrodestra, potesse essere accettato da tutti. Se non è stato condiviso, certamente non è colpa di chi ha subìto l’azione temeraria” Infine si legge che Caffaz, Tonarelli e dell’Amico si dichiarano alternativi all’amministrazione Zubbani: Ferri ne prende atto e anche noi, che pur però non siamo nati ieri.