Patatrac ieri presso i Nuovi Cantieri Apuania. Discussione circa l’accordo di programma governativo e poi referendum tra i lavoratori. Referendum annunciato ma già contestato il giorno prima. Tanto richiesto quanto criticato al punto che, alla fine, la sola Fim ha deciso di far firmare i propri iscritti.   Referendum illegittimo secondo la Fiom perché mancava il comitato elettorale e l’accordo del 50% delle Rsu, riguardo al documento poi il sindacato non vuole esprimersi, in quanto si tratterebbe di un verbale compilato da altri e non dal sindacato. Anche da parte della Uilm l’organizzazione delle votazioni sarebbe stata frettolosa seppur la Fiom avrebbe sbagliato a non dar voce ai lavoratori. Risultato insomma tutt’altro che soddisfacente al punto che la spaccatura non è stata soltanto tra le 3 sigle sindacali ma all’interno della stessa Uilm la cui Rsu si è schierata a favore della Fiom, mentre la segreteria provinciale non ha ancora preso una decisione. Ma al di là di tutto questo adesso cosa accadrà? Come sarà interpretata la situazione dal Ministero che attendeva una risposta?  Dalla Cgil provinciale Patrizia Bernieri è ferma: “Lunedì proporremo un nuovo documento al Governo, un accordo che offra garanzie di continuità e che scongiuri la liquidazione, anche a lungo termine, del cantiere. Siamo inoltre assolutamente in disaccordo con chi vuole imporre un out out ai lavoratori”, aggiunge, “proporre un referendum come quello che si è svolto ieri significa mettere i lavoratori l’uno contro l’altro, mentre la responsabilità non dev’essere scaricata sulle loro spalle. Sono le istituzioni”, conclude, “a dover offrire risposte, dalla provincia alla regione, fino a quelle governative”. Dall’Assessorato provinciale allo Sviluppo Economico però, Paolo Baldini esprime perplessità. “Sto già comunicando ad Andrea Bianchi del Ministero l’esito positivo del referendum”, afferma, “queste ultime polemiche non mi convincono, una simile contrarietà non c’era stata a Roma da parte dei sindacati”. Insomma, una protesta fuori luogo secondo l’assessore, di fronte ad un cantiere che da troppo tempo rischia la liquidazione: “Se qualcuno crede che dal Ministero si stia bluffando io non sono dello stesso parere”, conclude, “soprattutto di fronte all’evidenza della crisi della cantieristica e della legislazione che ormai vincola anche Invitalia, francamente non vedo altra soluzione se non quella di accettare la commessa delle ferrovie, con tutti i limiti temporali che l’accordo prevede”.