Lapideo. Mentre sale l’import di lavorato da parte della Cina lo studio dell’Internazionale Marmi e Macchine rileva un trend positivo nelle esportazioni italiane. Preoccupano però le crisi nordafricane e la recente catastrofe giapponese.

Lieve flessione per l’import di marmo e granito, per il quale mantengono il primato India, Brasile e Sudafrica cui si affianca il Mozambico. Positivo invece l’export: questi i dati riferiti alla chiusura del 2010  e quindi non influenzati dalla catastrofe del Giappone e dalle attuali vicende che coinvolgono l’area nord africana. La crisi in atto nel sud del Mediterraneo infatti promette di lasciare un segno anche nel comparto.  Seppur non si siano recuperati i livelli del 2008 le esportazioni di marmi, graniti, pietre e travertini, grezzi e lavorati, sono state pari a 4 milioni e 144 mila tonnellate per un valore complessivo di oltre un miliardo e mezzo con un aumento del 9,5% nel valore complessivo e quasi del 15 nelle quantità. Il confronto con gli anni precedenti fa emergere che, per le quantità esportate, il settore è tornato ai livelli del 2008, ma l’incremento rispetto al 2009 infatti riguarda soprattutto i materiali grezzi e semigrezzi, mentre restano negativi i confronti sui lavorati. Nonostante ciò il risultato è valutato complessivamente positivo dal Presidente della Imm Giorgio Bianchini che afferma: “esaminando le singole voci, emerge che la positività del risultato è dovuta ai marmi, sia grezzi che lavorati, risorsa nazionale che si fonda su materiali ben conosciuti ed apprezzati all’estero mentre per i graniti si deve riscontrare ancora una flessione sui valori medi dell’export”.  La dinamica delle aree di sbocco per le esportazioni italiane vede l’Unione Europea, con a capo la Germani, ancora in posizione dominante sui valori e con particolare peso sui lavorati, mentre l’Estremo Oriente è più dinamico e ricettivo nell’import di marmi. Si conferma anche il sorpasso nei valori dell’import dell’Estremo Oriente sul Nord America e se l’area asiatica mantiene il trend questa sarà una differenza destinata a crescere. Una nota interessante riguarderebbe poi i valori medi: mentre l’UE, l’Africa, l’America centrale e meridionale e il Medio Oriente tendono a crescere, le altre aree dimostrano una flessione, anche se gli Stati Uniti restano al vertice della classifica dei paesi importatori. In America latina, la performance migliore la registra il Messico, che raggiunge il Brasile nei valori assoluti, e lo eguaglia anche nella positività del trend mentre in Medio Oriente la positività  è dovuta soprattutto ai paesi minori assieme a Libano e Qatar, mentre cedono Marocco e Libia. Una riflessione a parte per la Cina, che vede crescere le importazioni di marmi grezzi, ma che importa in misura crescente anche lavorati.