Marco Tonelli, city manager sì, quindi Direttore Generale, ma al contempo Dirigente del Settore Marmo. Due incarichi assolutamente incompatibili, secondo i finiani, per i quali ancor più grave sarebbe il fatto se inquadrato in quello che viene definito il vasto vuoto amministrativo che vedrebbe il Sindaco Angelo Zubbani trattenere da sempre le deleghe sul marmo. Come al Governo si criticò di mantenere ad interim un Ministero tanto importante come quello alle Attività Produttive, così sarebbe altrettanto e ancor più criticabile l’assenza di un Assessorato al Marmo, inesistente da quando la nuova Giunta si insediò nel 2007. “Forse in tutta la città non c’e’ una persona in grado di rivestire questo ruolo?”, questa la domanda retorica del Coordinatore di Fli Nicola Franzoni, “o forse Zubbani vuole tenere tutto per sé il potere contrattuale delle deleghe al marmo?”. Il primo cittadino in questo caso si sarebbe inventato la figura di un super-assessore senza deleghe, al tempo stesso Dirigente di settore e Direttore Generale, in una sintesi di incompatibilità tra le funzioni politiche e quelle burocratico-menageriali. Come riportato sul sito del Comune si individua tra i compiti del Direttore Generale quello di coordinare la Conferenza dei Dirigenti, in questo senso la situazione in cui versa Tonelli sarebbe del tutto paradossale assommando su di sé il ruolo di controllore e controllato. Le sfere di competenza dei dirigenti o responsabili di servizio dovrebbero ritenersi intangibili ed esclusive, così come le loro responsabilità, su quest’ultimo punto Fli si sofferma e conclude ponendo la questione: “Come poteva il Dottor Marco Tonelli presiedere sezioni di esami concorsuali in questa duplice veste, dovendo esprimere un giudizio di merito in base al quale possono essere stati promossi alcuni concorrenti rispetto ad altri, magari già suoi collaboratori?