A seguito dell’aut aut imposto dal governo sul futuro del cantiere e alla vigilia del referendum, decisivo, che si terrà domani pomeriggio nello stabilimento di Marina di carrara, i tre principali sindacati di categoria hanno organizzato per oggi una giornata di consultazione con i propri iscritti, per tastare il polso della situazione all’interno della fabbrica. Durante le riunioni, ancora in corso mentre vi parliamo, i tre segretari di Fiom, Fim e Uilm – Alessio Castelli, Marco Battisini e Giancarlo Leorin – illustreranno i dettagli del verbale che il ministero dello Sviluppo, martedì scorso, ha chiesto ai sindacati di condividere pena la perdita della nuova commessa delle Ferrovie. Gli iscritti alle tre sigle saranno quindi chiamati a dare una valutazione sul documento, che lo ricordiamo, ricalca nei contenuti il protocollo d’intesa che lo stesso ministero ha concordato con le istituzioni locali e che era stato bocciato dall’assemblea dei dipendenti a fine febbraio. I punti “caldi” sono quelli noti, ovvero l’apertura a nuove produzioni, senza alcun tipo di lavorazione esclusa e la sostanziale privatizzazione di Nca, con in più l’annuncio dell’avvio di un processo di riorganizzazione mirato alla riduzione dei costi – e ad allettare l’arrivo di eventuali acquirenti – e dell’offerta, ai sindacati, di una partecipazione ai prossimi tavoli su Nca. Insomma i bocconi amari da ingoiare, per le tute blu, sono sempre gli stessi ma questa volta c’è la certezza matematica che se venerdì il verbale verrà rigettato, allora dalla prossima settimana il governo non solo annullerà la commessa delle ferrovie ma procederà con le pratiche di liquidazione della fabbrica. Una consapevolezza che renderà il voto dei lavoratori di Nca, ancora più difficile.