Intervento di Jacopo Ferri

Il problema attualmente più delicato nell’ambito del marasma che ha sconvolto l’Ausl n. 1 è la chiara sensazione, se non la certezza, che la sua nuova guida (Dott.ssa De Lauretis) – pur “depurata” in tutta fretta dalla formale presenza di altri soggetti il cui ruolo, sia in ambito regionale che aziendale, è stato indubbiamente pesante (Prof. Persiani, Taitle, ecc.) – non sia quella giusta per raccontare compiutamente, anche all’esterno, come stanno veramente le cose e per impostare una programmazione futura della sanità che sia rispettosa di un territorio che ha subìto a sufficienza i danni dell’assessorato alla salute della Regione Toscana.

Alla luce di quanto è avvenuto e sta avvenendo, aver nominato Direttore Generale la dott.ssa De Lauretis è stato un ulteriore atto di chiusura, un’ulteriore prova del fatto che il Presidente Rossi giochi la sua partita in questa vicenda molto meno apertamente di quanto non voglia dare a credere e si prodighi a dichiarare. I danni in termini di soppressioni, di accorpamenti, di servizi al cittadino, di difficoltà economiche dei creditori (ecc. ecc.) sono già incalcolabili, ma tutto è dato per scontato, viene subìto inesorabilmente, come se non si considerasse necessario, non fosse importante, capire bene le cause per porre rimedio alla situazione.

In questo quadro fanno particolare paura e creano particolare disagio tanto “la scure” della De Lauretis, quanto alcuni comportamenti da mettere sotto la lente d’ingrandimento (ogni giorno ce ne sono di nuovi).

Nel bilancio 2009 (quello poi effettivamente approvato dopo il commissariamento) suonano davvero strane alcune scelte fatte:

-la prima è quella di lasciare una posta per € 1.123.160,00 sotto la voce “Altri crediti vs la Regione” (c.d. gestione “liquidatoria” o “stralcio”), nonostante che parte cospicua di quella somma (€ 875.536,00) non sia supportata da documentazione idonea a mantenerne l’iscrizione a bilancio;

-la seconda è che si sia disposto uno storno di crediti per interessi di mora per ben 5 milioni e 256 mila euro (residuato dell’operazione Monasterio…), nonostante che a suo tempo (deliberazione n. 103 del 13.3.2006) l’Ausl n. 1 avesse deliberato di “non giungere a contenzioso per quella somma”, ma certamente mai di rinunciare al credito che invece pareva e parrebbe ad oggi sussistere;

-la terza è quella di glissare in merito a precise disposizioni normative: nel bilancio 2009 manca l’evidenziazione dei principali scostamenti dei risultati rispetto ai bilanci preventivi, manca l’indicazione delle modalità di ripristino della perdita e mancano, del tutto, dati analitici del personale con le variazioni intervenute durante l’anno.   

dall’altra si voglia deresponsabilizzare in toto, a prescindere, la Regione ed il suo team “sanità” sempre al lavoro, ovunque.

E’ un po’ troppo, soprattutto se a quanto detto si aggiunge l’altrettanto strano giochetto – al vaglio delle autorità giudiziarie – dei documenti di determinazioni commissariali (la famosa n. 29 del 02.02.2011, relativa alla chiusura del punto nascite) che cambiano dal giorno alla notte, senza una corretta formalità (per dire poco), senza una logica che non sia quella, a quanto pare dura a morire, del credere, obbedire, combattere.

Il Presidente Rossi ha veramente tergiversato a sufficienza, sull’Ausl n. 1 gli chiediamo di rimuovere subito ogni elemento di ambiguità e di legame con il passato di una sanità che governava e governa lui e non altri. La presenza di De Lauretis, di Persiani, di Taitle, ecc., a vario titolo, a vario livello, anche alla luce dei fatti recenti, portano ad una sola conclusione: che voglia proteggere se stesso ed il suo passato. Faccia piazza pulita, consegni l’Ausl nelle mani di qualcuno che abbia vere capacità e vera volontà di fare, correttamente, le scelte giuste. Quanto fino ad oggi avvenuto va nella direzione opposta e rende le sue responsabilità sempre maggiori e sempre più pesanti