Un quadro assai meno ottimistico di quello descritto dall’amministrazione provinciale sul proprio sito web. È questo l’allarme lanciato dal Coordinatore regionale dei giovani repubblicani David Chiappuella, che ricorda le analisi effettuate dall’Ispra a seguito dell’accordo di programma del 2007. In tale documentazione sarebbero contenuti dati oltremodo preoccupanti: agli sbocchi di Carrione e Lavello un grave inquinamento dovuto ad idrocarburi clorurati e metalli pesanti tossici, con concentrazioni in alcuni casi superiori di ben 400 volte ai limiti fissati dalla legge. Proprio su questa base l’ex direttore generale del Ministero dell’Ambiente Gianfranco Mascazzini aveva raccomandato di adottare immediatamente “idonei interventi di messa in sicurezza d’emergenza” e “tutti i provvedimenti necessari” per “tutelare la salute della popolazione”. Ad oggi, al contrario, dalla Provincia si parla di studi risalenti al medesimo periodo dai quali risulterebbe che all’interno del Sin “i livelli di inquinamento non sono poi così elevati” e che nella sua zona marina, “in coincidenza con le foci dei torrenti”, vi sarebbero sì dei “fenomeni puntuali”, non così preoccupanti, però, da far pensare ad “un inquinamento diffuso”. I lavori di bonifica quindi, partiti con rinvii e ritardi cominceranno, anche grazie ad un ulteriore finanziamento della Regione di 2 milioni di euro, senza prevedere però alcuna palancolatura, atta ad impedire infiltrazioni d’acqua ma esclusivamente l’emungitura della falda con depurazione dei sedimenti dei fondali. Le preoccupazioni dei Giovani Repubblicani quindi deriverebbero dal fatto che gli inquinanti chimici, costituiti da metalli pesanti ed idrocarburi organoclorurati,, nel momento in cui i sedimenti verranno assorbiti, in quanto non impermealizzati, potranno disperdersi liberamente nell’ambiente marino circostante, inquinando gravemente un ampio tratto di costa. Di fronte ad un simile scenario inoltre incredibile sarebbe prefigurare la costruzione di qualsiasi porto turistico.