La procura di Massa Carrara continua a rimanere ferma nelle sue posizioni, quelle di circa un mese fa, quando chiamò la stampa in merito al caso asl1, al buco di bilancio e ai concorsi pubblici sospetti, per i quali sono state aperte due inchieste parallele. Bocche cucite dalla magistratura sugli assegni che dal 2001 uscivano dall’azienda sanitaria per soddisfare capricci, vizi e sfizi di centinaia di persone. Impossibile dire ad oggi il numero preciso degli assegni, intestati a vario titolo alle persone più svariate. Ma le indiscrezioni parlano di uomini politici, amministratori non soltanto locali che potrebbero aver beneficiato di regali più o meno costosi. Secondo l’onorevole Lucio Barani molti soldi finivano anche nelle tasche di avvenenti signorine, escort a tutti gli effetti, perché chi aveva le mani in pasta nelle casse della asl non si faceva mancare proprio nulla. Nel registro degli indagati rimangono al momento inscritti solo due soggetti: l’ex direttore Antonio Delvino, considerato da Barani il capro espiatorio e l’ex direttore amministrativo Ermanno Giannetti, l’uomo che, in tutta questa storia della Asl al momento è quello che ci ha più rimesso, sospeso da tutti gli incarichi nominali e in fase di licenziamento dalla stessa azienda sanitaria che lo ritiene responsabile di numerose falle nel sistema. Nel registro degli indagati potrebbero finirci però numerosi altri soggetti, anche tutti i destinatari di assegni circolari, se considerati corruttibili in qualche misura. Impossibile negare, e Barani su questo è chiaro, che Giannetti non avrebbe mai potuto fare tutto da solo, qualora abbia fatto qualcosa. Il buco di bilancio della Asl 1 era partito da soli 60 milioni di euro, forse relativi ad un fondo stralcio che l’azienda continuava a portarsi dietro dai tempi della separazione delle Asl di costa. Oggi la procura parla di un buco di 200 milioni di euro dal 2004 al 2009, anni in cui si alternarono i direttori Alessandro Scarafuggi e Antonio Delvino. Eppure Delvino è indagato, Scarafuggi no, ma ha ricevuto da Rossi una lettera di richiesta danni pur rimanendo saldo nel suo attuale posto di direttore generale a Pistoia. E secondo Barani i soldi pubblici fuoriusciti dalla Asl 1 non servirono solo a soddisfare qualche capriccio di donna, ma anche per comprare amministratori e politici, per pagare campagne elettorali e sistemare parenti ed amici di potenti. Tutte accuse che la magistratura dovrà dimostrare, ma che fanno del caso Asl 1 un unicum nel suo genere, allontanando la gente sempre di più dalla politica