Jacopo Ferri risponde a Simone Caffaz
Vien da sorridere a leggere quanto dichiarato da Simone Caffaz in merito alla gestione del PdL. Caffaz ha un bel coraggio ad accusarmi di “gestione padronale”, di “intolleranza verso ogni ortodossia”, di volontà di “vincere facendo i buttafuori”.
Il bello è che lo fa e lo dice dopo che soltanto qualche settimana fa ha ordito il defenenstramento del capogruppo consiliare senza interpellare nessun altro se non qualche consigliere comunale, alla faccia di tutti e peraltro mettendo in atto procedure non corrette sulle quali attendiamo un pronunciamento della Presidenza del Consiglio Comunale.
L’atteggiamento del partito di fronte a tutto questo è stato quello di ricercare una soluzione che fosse chiarissima. Abbiamo avuto alcuni incontri, l’ultimo dei quali l’altra sera, in cui le proposte di un documento comune erano tre quella mia di Ronchieri e di Speziga, quella di Caffaz ed altri consiglieri e quella di Laquidara ed altri consiglieri.
Abbiamo chiesto (Ronchieri, Speziga ed io) a tutti di aderire alla nostra proposta iniziale. Laquidara e gli altri hanno aderito, Caffaz e gli altri se ne sono andati.
Gli “auguri” che Caffaz mi rivolge glieli ricambio con piacere. La gente del PdL di Carrara ha ben compreso cosa sia avvenuto in questi mesi, culminato con lo strappo di qualche settimana fa. Il PdL vuole un’alleanza vera con la Lega e La Destra, vuole coinvolgere quella parte ampia della Città che vede in ottica davvero critica l’operato dell’amministrazione e del centrosinistra e vuole provare sul serio a battere Zubbani nel 2012.
A me e moltissimi altri non è affatto parso che Caffaz e gli altri volessero e vogliano esattamente le stesse cose. La linea del PdL non può lasciare spazi ad alcuna ambiguità e, almeno finché ci sarò io, non ha intenzione di lasciarne.