La Procura di Massa Carrara continua a scavare nella sanità apuana e riaccende l’attenzione sui concorsi pubblici effettuati all’interno della Asl 1, ricordati come i concorsi dei “figli di”. Il procuratore capo Aldo Giubilaro aveva già annunciato l’apertura di una inchiesta parallela a quella relativa al buco di bilancio della Asl 1 riguardante due concorsi pubblici avvenuti nel 2008, per categoria D e categoria C, che hanno portato all’assunzione di oltre 60 amministrativi. Eppure, qualche tempo fa tutto stava per essere archiviato: lo conferma una nota inviata nei giorni scorsi al consigliere del PdL Stefano Benedetti, firmata dal Gip Giuseppe Laghezza. A Benedetti viene in pratica comunicato che, una volta respinta l’archiviazione del caso, il suo esposto sui “concorsi pilotati” è stato acquisito agli atti e ritenuto un elemento idoneo all’accertamento di un possibile reato. L’esposto di Benedetti riguardava solo il bando per categoria C, concorso che l’ex direttore generale Antonio Delvino tentò di annullare con una delibera in cui affermava che non si poteva escludere l’irregolarità della procedura concorsuale; dopo l’iniziativa di Delvino, 37 concorrenti presentarono ricorso al Tar, ma la domanda non fu accolta per “insufficienza di prove” e “irregolarità solo ipotizzate”. Così il 18 maggio del 2009 venne riattivata la procedura concorsuale , assunto il primo classificato e ufficializzata la graduatoria, in cui spuntarono i famosi “figli di”, tutti piazzati nel giro di pochi mesi, all’interno dell’azienda sanitaria. Troppi nomi noti, scriveva a quel tempo Benedetti, troppi parenti di politici, sanitari, amministratori, sindacalisti, nipoti di primari, dipendenti di cooperative e ditte che già lavoravano per l’azienda sanitaria. Tutto rischia di finire archiviato, ma ecco che si apre la voragine del buco di bilancio, attestato dalla Procura in 200 milioni di euro per gli anni 2004-2009. L’inchiesta che prende dimensioni eclatanti, fagocita anche il caso di due concorsi pubblici, entrambi avvenuti nel 2008, su cui la magistratura vuole vedere più chiaro. La Asl 1 dovrà dimostrare la sua carenza di organico e giustificare le tante assunzioni: l’ipotesi di reato che si prefigura è quella dell’abuso d’ufficio. Su questo filone di inchiesta, ma non solo, l’Onorevole parlamentare del PdL Lucio Barani tornerà a parlare lunedì prossimo in Procura a Massa. Consegnerà altro materiale e documentazione raccolta dalla commissione di inchiesta sulla Asl 1. “Tutto è collegato_ dice Barani_i concorsi, la costruzione dell’ospedale unico,la gestione del bilancio, del personale e delle cooperative, gli appalti e subappalti; lo sperpero di denaro pubblico per fini opposti a quelli sanitari come l’acquisto di abbonamenti per Intercalcio, fucili e cani da caccia, orologi Rolex e auto di grossa cilindrata_ conclude Barani_ è palese”.