Non c’è intesa tra i soggetti interessati all’accordo di programma per Eaton ed Nca e così la riunione si scioglie e viene rimandata a giovedì. È l’ennesima  fumata nera per la Eaton, rimasta un po’ emarginata nella discussione dell’accordo di programma, in cui la priorità paiono essere, in questo momento, i cantieri di Marina di Carrara.  Qualcuno si aspettava che ieri al Ministero dello Sviluppo economico, il Governo sciogliesse le riserve sulla cifra da investire per la reindustrializzazione del territorio apuano e magari anche che si conoscesse nel dettaglio lo stanziamento per la Eaton, i cui lavoratori sono con l’acqua alla gola. Invece è un nulla di fatto, soprattutto per Nca su cui pare non si trovi l’accordo. Mentre Eaton rimane a guardare, aspettando le manifestazioni di interesse da parte di nuovi imprenditori, unica possibilità per lei di ottenere un incentivo dal Governo. All’incontro c’erano il sindaco di Massa Roberto Pucci e quello di Carrara Angelo Zubbani, il Presidente della Provincia Osvaldo Angeli e l’Assessore allo sviluppo economico Paolo Baldini; l’Assessore regionale Gianfranco Simoncini, Invitalia e Andrea Bianchi, uno dei cinque direttori del Ministero. C’è poco da dire in realtà e trapela agitazione e delusione, perché se le cose non si sono sbloccate in così tanti incontri, qualcuno si chiede cosa dovrebbe accadere giovedì prossimo alle 10, quando il tavolo verrà riaperto per l’ennesima volta. Eaton aspetta: i suoi 304 lavoratori sono in mobilità dal 15 dicembre scorso, per circa 80 di loro, quelli sotto i 40 anni, non ci sarà un altro anno di ammortizzatore sociale. Riguardo la reindustrializzazione sono sfumate già alcune ipotesi, tra cui quella di Carbon Dream, che ha perso la commessa della Fiat che avrebbe potuto permettere l’ampliamento su Massa. Rimangono in piedi, almeno formalmente, altre ipotesi di piccole, medie e grandi aziende, sulla carta interessate ad investire nell’area industriale di Massa. C’è poi la promessa del reperimento di un fondo per la continuazione della mobilità, ma sull’iniziativa si è fatta anche un po’ di confusione e al momento il Governo non ha né confermato la notizia, né se l’è rimangiata. Lo scenario, dunque, non cambia e rimane fumoso. Giovedì mattina le istituzioni tornano a Roma, ma che portino a casa un risultato, a questo punto sembra quasi utopia.