Dove sono le concessioni per le cave di marmo? E’ in sostanza la domanda che il giornalista di Report Bernardo Iovine ha fatto al sindaco Angelo Zubbani. Una domanda legittima che però apre tutto un ragionamento di pura giurisprudenza che parte dalle leggi estensi; in pratica le cave vengono coltivate senza concessioni ovvero senza che gli imprenditori abbiano acquisito il titolo di concessionari mediante gare di evidenza pubblica, semplicemente nessun bando o gara. Una vicenda che può sembrare paradossale nel suo stesso compimento odierno nei bacini marmiferi ma che però in città è considerata la norma. A fare luce sulle concessioni non c’è però soltanto la trasmissione di Milena Gabanelli Report ma pare anche la magistratura che vorrebbe capirne di più tanto che nei giorni scorsi la polizia giudiziaria –usando sempre il condizionale- avrebbe acquisito documentazione in merito in comune: Non certo le concessioni –che non ci sono- ma altra documentazione relativa al settore marmo. Una vicenda che adesso inizia a correre su un binario parallelo al Tavolo del marmo, indipendentemente dall’esito dello stesso. Non è noto se ci sia in corso un inchiesta da parte della procura della repubblica sulla quale, in quel caso, ovviamente ci sarebbe il massimo riserbo da parte degli inquirenti. Certo è che esposti in procura e alla corte dei conti negli ultimi tempi ne sono arrivati al fine di evidenziare l’attuale sistema di gestione dei bacini marmiferi.