Veronafiere ha siglato la seconda fase della partnership strategica
con Confindustria Marmomacchine, dando così il via alla piattaforma di servizi per la promozione internazionale delle imprese del lapideo. Lo rende noto un comunicato del Direttore Generale Giovanni Mantovani, mentre il Presidente Onorario di Confindustria Marmomacchine Flavio Marabelli commenta: “la partnership con Veronafiere rappresenta un’opportunità decisiva per condividere ed elaborare le migliori strategie di promozione e rafforzamento a livello internazionale della leadership italiana nel settore della pietra e delle relative tecnologie di trasformazione”. Secondo il consigliere de La Destra Gianni Musetti, alla luce di tutto questo si comprenderebbe chiaramente come ormai per il distretto di Carrara, sia chiuso ogni orizzonte futuro, una volta perduta la rappresentatività politica dato che Assomarmi, presieduta da Nicola Lattanzi, non rappresenta più le aziende in Confindustria, e le strategie della promozione del marmo così come la sua rappresentanza politica sono un totale appannaggio dell’asse Verona-Milano. Leggendo l’elenco di iniziative che l’accordo siglato mette in campo nella promozione mondiale del mercato italiano del lapideo nel mondo, non si vedrebbe né Carrara, né la Versilia. “Una tragedia questa soprattutto per i piccoli, per chi produce tecnologia, per chi fa marmi lavorati e qualcuno”, accusa Musetti, “mentre noi ci allarmavamo da tempo, stava lavorando per portare il centro decisionale da un’altra parte, lontano da Carrara e dalla Internazionale Marmo Macchine”. Chiedendosi cosa abbiano in mente di fare adesso la Imm e il distretto lapideo per contrastare il progetto Verona-Milano
Musetti conclude: “ nello stesso momento i disoccupati stanno aumentando inverosimilmente, le aziende del marmo chiudono e le commesse si trasferiscono nella più abile e produttiva Verona, che di certo non sta a guardare”.