Non c’è pace nei cimiteri massesi: scoppia un altro caso, questa volta al cimitero di Turano dove, aprendo un loculo per effettuare una estumulazione, sono stati ritrovati due teschi e un mucchio indistinto di ossa di diversa grandezza. Tutto avviene nel giro di poche ore: la famiglia, proprietaria del loculo dagli anni Sessanta, aveva deciso di estumulare la salma della nonna per permettere, all’interno dello stesso loculo, la tumulazione della salma di un altro parente. Ma quando gli addetti della Saie, la società che oggi ha in carico i servizi cimiteriali, hanno prelevato dal loculo la cassa, hanno trovato le ossa. Subito sono stati avvertiti i Carabinieri e le ossa sono state poste sotto sequestro. La notizia si sparge e fa il giro della città: il consigliere del PdL Stefano Benedetti viene informato direttamente dai proprietari del loculo e poi riferisce quanto raccontato. La famiglia sostiene che nel 1966 la cassa fu inserita nel loculo dopo regolare funerale e alla presenza di numerose persone; gli addetti cimiteriali di quel tempo posizionarono la cassa senza accorgersi della presenza di ossa sparse oppure, se videro qualcosa, non ne fecero parola con la famiglia. Qualche anno dopo il loculo fu riaperto per l’inserimento delle ossa del nonno di famiglia, ossa che furono sistemate in una cassetta di zinco, come vuole la legge e che sono state ritrovate durante l’estumulazione. È un vero e proprio giallo: di chi sono quelle ossa, a che periodo risalgono, chi le ha inserite nel loculo della famiglia massese? In un primo momento il legame con l’inchiesta avviata sullo scandalo del cimitero di Mirteto sembrava palese, ma adesso sorgono molti dubbi. Si tratta, secondo gli inquirenti, certamente di un illecito: quelle ossa sono state sicuramente occultate per qualche motivo. Difficile pensare che qualcuno possa aver aperto il loculo in questi anni per nascondere dietro la cassa le ossa; più probabile pensare che l’occultamento sia avvenuto proprio 45 anni fa, ai tempi della prima tumulazione. C’è un altro particolare che potrebbe suscitare l’attenzione degli inquirenti. Quel loculo era stato acquistato dalla famiglia come “perenne” ovvero senza l’obbligo di apertura dopo i 50 anni, a meno che la stessa famiglia non lo avesse richiesto. Un loculo di vecchia costruzione, un po’ più grande del normale, lungo quasi due metri. Insomma, qualcuno avrebbe potuto sapere che nascondere ossa o altro, là dentro, sarebbe stato per sempre, o quasi. La magistratura probabilmente aprirà un’inchiesta sul caso e il medico legale della Procura di Massa Carrara potrebbe a breve essere incaricato di analizzare le ossa e magari “ricostruire” gli scheletri, per capirci qualcosa di più.