L’uso di cannabinoidi nella cura del dolore e di fine vita sarà regolato da una legge in Toscana, per la prima volta in Italia. L’iniziativa, a cui sta lavorando il consigliere regionale del Pd Enzo Brogi, prevede il rimborso totale dei farmaci da parte del servizio sanitario, cosa che attualmente la legge nazione non prevede. La proposta potrebbe diventare legge già a maggio. Ogni ospedale – avrà un responsabile per l’attuazione e il rispetto delle linee guida; i farmaci a base di cannabis potrebbero essere utilizzati solo in strutture sanitarie, ma non è esclusa una cura anche per i pazienti a casa. La somministrazione è, comunque, prevista «solo quando altri farmaci disponibili si siano dimostrati inefficaci o inadeguati al bisogno terapeutico del paziente». Inoltre i cannabinoidi potranno essere prescritti soltanto da un medico specialista in neurologia, oncologia o specializzato nel trattamento della terapia del dolore. Questi farmaci diminuiscono nausea e vomito e riducono notevolmente l’assunzione di morfina. La legge è stata studiata pensando alle sofferenze dei malati, in particolare ad Alessia Ballini, consigliere regionale toscana uccisa pochi giorni fa dal cancro. La notizia è stata diffusa anche dal presidente Enrico Rossi, nel suo profilo Facebook: ”Tutti hanno diritto a non soffrire. Per questo faremo una legge che rimborserà l’acquisto dei farmaci a base di cannabis se le altre sostanze non saranno efficaci ad alleviare il dolore”. ”Ora – aggiunge Rossi – vorrei che la nostra iniziativa per non far soffrire i malati non venga buttata in politica. Non si tratta di proibizionisti o antiproibizionisti: è una questione medica, scientifica e soprattutto di umanità”.