Non sarà un commissario ad acta a obbligare il comune di carrara ad attuare i provvedimenti dell’ordinanza bartolini non ancora realizzati: lo ha detto stamani il giudice Maurizio Ermellini nel corso di una nuova udienza del processo sulle polveri sottili, caratterizzata da un dibattito particolarmente animato e colorito. Pur riconoscendo che le misure anti-pm10 stabilite nell’ordinanza Bartolini sono state solo in parte attuate, stamani il giudice Ermellini, ha escluso la possibilità di nominare un commissario esterno che faccia quello che l’amministrazione finora non ha fatto, e ha passato quella che lui stesso ha definito “la patata bollente” ai legali dei comitati ambientalisti. Una seduta quella di stamani che ha visto un acceso confronto tra il giudice e i legali degli ambientalisti, a cui il pool degli avvocati del municipio, guidato da Domenico Iaria, ha assistito praticamente senza proferire parola. Un’udienza in un certo senso favorevole all’amministrazione, anche se il giudice non ha mancato di lanciare un sollecito anche alla volta di piazza 2 giugno. E poiché secondo gli ambientalisti l’amministrazione non ha affatto attuato i provvedimenti dell’ordinanza Bartolini e non è nemmeno intenzionata a farlo, il processo riprenderà la prossima settimana, con la deposizione delle richieste dei legali di Sos Carrara e Legambiente: la documentazione dovrà poi essere esaminata dagli avvocati del comune prima che il giudice possa procedere a pronunciarsi.