L’ultimo numero in edicola del settimanale L’Espresso ha dedicato un ampio articolo a Francesco Bellavista Caltagirone l’uomo dell’impero immobiliare che fa capo alla società Acqua Marcia Pia, la prima che ha presentato un progetto per la costruzione del porto turistico apuano. L’articolo firmato dai due giornalisti Luca Piana e Marco Preve dal titolo Debito in bellavista ricostruisce le recente vicende finanziarie dell’impero dall’imponente patrimonio di 2,5 miliardi di euro stimati dall’imprenditore stesso. Il tutto si ricollegherebbe ad una vicenda da 95 milioni di euro legato al mancato passaggio di proprietà di un centro commerciale di Roma ad una società di fondi. Inoltre ci sarebbero problemi anche riguardanti il porto di Imperia in cui è in corso un indagine della procura della repubblica della città ligure in cui sono stati iscritti al registro degli indagati l’ex-ministro Claudio Scajola e appunto l’imprenditore Caltagirone. Tutto ciò comunque non riguarda direttamente la costruzione del porto turistico apuano in cui Caltagirone resta saldamente in pole-position per l’assegnazione finale tanto più che sarebbe il più gradito dalla politica locale. A tal proposito la conferenza dei servizi per l’assegnazione del progetto è stata convocata per la prima seduta il prossimo 12 giugno e in quel tavolo oltre che alle istituzioni locali in cui la politica vede con piacere il progetto firmato Acqua Marcia Pia, siederà anche la Regione Toscana.
Sulla vicenda interviene con una nota David Chiappuella del Coordinamento regionale federazione giovanile repubblicana che in merito esprime più di una preoccupazione. Nello specifico Chiappuella si augura che la conferenza dei servizi “intenda operare con estrema cautela e con il massimo scrupolo, tenendo anche conto delle gravi criticità ambientali derivanti dalla posizione inopportuna in cui si vorrebbe edificare la struttura”.