Nel periodo compreso tra gennaio ed ottobre 2010 si conferma il trend positivo dell’export del lapideo italiano, con incrementi per quantità e valori, raggiungendo

la cifra di 1 miliardo 319 milioni e 276 mila euro: 3 milioni e mezzo di tonnellate tra grezzi e lavorati e 870 mila tonnellate di granulati e polveri.

Rispetto allo stesso periodo del 2009 si riscontra quindi un aumento che supera il 10% sui valori ed il 16% sui volumi. Lo rende noto l’Internazionale Marmi e Macchine Carrara, secondo la quale gli aumenti riguardano sia l’insieme dei dati sia le singole voci importanti, anche se l’aumento dei prezzi per i lavorati è più lento rispetto ai materiali grezzi. Se infatti i primi crescono in valore quasi del 28%, i secondi appena del 6,5% Le aree più importanti per l’export italiano sono ancora quelle dei mercati consolidati, anche se, da tempo, è in corso una contrazione del mercato nordamericano bilanciato da una crescita di importanza dei partner estremo orientali fra i quali spicca la Cina. La tendenza è confermata dalle statistiche che vedono il Nord America privilegiare i lavorati di pregio mentre l’Estremo Oriente ha importato una quota rilevante di grezzi. L’area più importante in assoluto per l’export italiano resta comunque quella dell’Unione Europea, con 392 milioni di euro, ancora in crescita del 7,5% mentre, dopo un lungo periodo di espansione, registra un leggero arretramento la sponda sud del Mediterraneo e l’Europa non comunitaria. Situazione diversa per le importazioni italiane con una crescita nelle quantità ma anche nei valori. Cresciuto l’import dei marmi e graniti grezzi, ma aumentate anche le quote di marmi lavorati, voce che, in cifre assolute resta comunque su livelli modesti.