La provincia di Massa Carrara potrebbe riuscire a chiudere il bilancio “a zero”, termine tecnico che sta a significare un pareggio delle entrate e delle uscite, che ingesserà , però, totalmente la capacità di spesa dell’ente. “Per essere precisi_ spiega l’assessore Sara Vatteroni_ chiuderemo con grande difficoltà e avremo una spesa libera pari quasi allo zero. Potremo spendere pochissimo e ci siamo dovuti dare delle priorità, al momento strade e infrastrutture, perché tra l’altro lì abbiamo degli obblighi da rispettare. Ma il consiglio deve ancora esprimersi in merito e decidere”. Nei mesi scorsi la Provincia aveva paventato la possibilità di un commissariamento straordinario. La Vatteroni dichiarò che a fronte dei tagli imposti dal governo alle regioni, non sarebbe riuscita a chiudere il bilancio di previsione 2011. I tagli della Regione Toscana nei confronti del nostro ente, avevano toccato i 2,4 milioni di euro. La regione ha però firmato in queste settimane un decreto “salva province” che dovrebbe, il condizionale è d’obbligo, distribuire circa 6 milioni di euro agli enti in difficoltà. I tagli per la provincia apuana , dopo questo decreto, si sono ridotti a 1,2 milioni di euro, ovvero la regione si è impegnata a distribuirne altrettanti all’ente, che così dovrebbe riuscire a chiudere in pari il suo bilancio. “Questi soldi non sono ancora arrivati_ continua la Vatteroni_ e dunque al momento non sono neanche certa di riuscire a chiudere il nostro bilancio; abbiamo fatto i conti sulla scia dei finanziamenti che dovrebbero arrivarci dalla Regione”. Se così sarà l’Assessore Vatteroni riuscirà a chiudere il bilancio nella seduta dell’ultimo consiglio provinciale di marzo, viceversa il pericolo del commissariamento potrebbe ripresentarsi. Commissariare un ente significa dare poteri straordinari ad un tecnico esterno che, per salvare le casse dell’ente, potrebbe prendere provvedimenti drastici , senza dover ascoltare giunta, presidente o consiglio. Potrebbe decidere di mettere in vendita beni immobiliari o di tagliare spese improvvise. Ma con un bilancio pari allo zero, difficile dire cosa potrà fare un ente provinciale come il nostro. È a rischio tutto, in primis le attività culturali