E’ ufficiale: il punto nascite di Pontremoli chiuderà il prossimo 28 febbraio. Non raggiunge i 1000 parti all’anno, come invece è richiesto dalle norme fissate dal piano nazionale per la riorganizzazione dei punti nascita. E’ prevista una proroga, in casi eccezionali, mai inferiore comunque ai 500 parti annuali e solo sulla base di valutazioni legate alla specificità dei bisogni delle aree geografiche interessate, o in presenza dievidenti difficoltà di Trasporto.E’ una nota dell’Asl a fare il punto della situazione: all’Ospedale di Pontremoli nel 2010 i parti sono stati 201, in linea con il trend degli ultimi anni. Non c’è stato nessun incremento neppure dopo la chiusura della maternità di Sarzana. Tenere aperto il punto nascita sarebbe dunque in contrasto con le disposizioni nazionali, e non giustificabile. Nell’ Asl 1 il percorso nascita saràcomunque garantito dal Dipartimento Materno Infantile di Massa, dotato di elevati standard professionali, assistenziali e di sicurezza, che sarà in grado di assicurare eccellenti prestazioni. Contestualmente alla chiusura del punto nascita di Pontremoli sarà attivato un modello organizzativo alternativo adeguato alla soluzione dei fabbisogni; le proposte sono pervenute alla Direzione Aziendale dal Dipartimento Materno Infantile e sono state condivise dallo Staff della Direzione Sanitaria. Il Commissario Maria Teresa De Lauretis ha firmato proprio oggila delibera 29 di chiusura del punto nascita, che sarà consultabile sul sito aziendale che vedete in sovrimpressione www.usl1.toscana.it visionabile e scaricabile dal box Albo Pretorio on line. Ecco il commento del Prof Surico (Presidente della Società Italiana di Ginecologia e Ostetricia): ”Non sono ammissibili deroghe al piano di riordino dei punti nascita: le strutture con meno di 1000 nascite l’anno vanno riconvertite. Saremo noi ginecologi, per primi, a spiegare alle nostre pazienti che è meglio sopportare alcuni minimi disagi logistici, magari qualche chilometro in più, ma avere strutture che garantiscono al meglio la salute di madre e bambino.”