223% di debito rispetto alle entrate ovvero quasi 2400 euro di debito pro-capite, il tutto vale la seconda posizione in italia come comune più indebitato. Una fotografia dei conti della città fornita dall’ufficio studi della CGIA di Mestre che ha calcolato l’incidenza percentuale del debito sulle entrate dei 118 comuni capoluoghi di provincia. Uno studio particolarmente preciso perché infatti per la nostra provincia fa un netto distinguo tra le due città Carrara e Massa. Ed è proprio la città marmifera ad essere seconda in Italia per debito davanti a Torino che ha un debito del 250%. Percentuali altissime che si spiegano così: nel 2008, anno a cui si riferisce lo studio, il comune ha incassato 70 milioni di euro ma è riuscito a spenderne 156 producendo così un disavanzo negativo di 86 milioni di euro. In pratica in un solo anno il comune è riuscito a spendere più del doppio di quanto ha incassato. Peggio in Italia soltanto Torino ma che si trova in una situazione del tutto riconducibile al costo delle grandi opere che si sono rese necessarie per realizzare le Olimpiadi invernali tenutesi nella città piemontese nel 2006. Un riferimento ad investimenti che per la nostra reltà potrebbe essere paragonabile ai costi per la strada dei Marmi. I debiti superiori alle entrate è un male comune in tutta Italia eppure vi sono comuni particolarmente virtuosi: l’Aquila –dati riferiti all’anno precedente al sisma- con il 9,1% di debito, 8,2% per Vibo Valentia, 7% per Brescia e addirittura 5,4% per Caltanisetta.
