Il sindaco di massa Roberto Pucci era pronto a fare la sua proposta: acquistare le aree della Eaton in cambio di 12 mesi di cassa integrazione in deroga, ma l’azienda non si è presentata. Il tavolo al ministero dello sviluppo economico era stato convocato all’ultimo momento, ieri pomeriggio, dopo l’ennesima protesta dei lavoratori Eaton, che si erano riversati sull’Aurelia, bloccando il traffico cittadino per circa due ore. La Eaton pare non sia riuscita a recarsi a Roma, perché convocata troppo tardi, ma sta di fatto che la nostra delegazione è rimasta con un pugno di mosche. Il sindaco contava di tornare a Massa con la cassa in deroga firmata, visto che da domani, 15 dicembre, i 304 lavoratori verranno definitivamente licenziati. In fabbrica gli animi sono tesi, lo sciopero della fame è iniziato alle 20 di ieri e andrà avanti, secondo le intenzioni dei lavoratori a lungo. L’atteggiamento della Eaton non è concepibile, dichiarano i sindacati, eppure doveva essere soddisfatta di vendere al pubblico, e lasciare definitivamente il territorio, come è nei suoi piani da tempo. Invece, per mere questioni di tempistica, l’azienda manca ad un appuntamento essenziale e vitale. All’incontro c’erano il sindaco roberto pucci, battistini e castelli per Fim e Fiom, il presidente angeli per la provincia e l’assessore provinciale paolo baldini. Atteggiamento inqualificabile e irragionevole ha detto quest’ultimo, mentre il sincao di Massa ha convocato per venerdì prossimo un consiglio comunale straordinario, in cui formalizzerà la decisione dell’acquisto aree, nella speranza che Eaton la veda come una offerta concreta e torni sui suoi passi. Dal canto suo il ministero tornerà a convocare un tavolo per lunedì e a contattare Eaton, nella speranza che partecipi