Prima udienza questa mattina al Tribunale di Massa per Massimiliano Camparini, 40 anni, e Gilda Fontana, 45, accusati del sequestro aggravato della figlioletta Anna Giulia, cinque anni, prelevata il 16 luglio dalla casa vacanze del Cenacolo Francescano di Marina di Massa. Un’udienza “movimentata” per la presenza dei due genitori, visibilmente scossi dai racconti delle prime testimoni, quattro suore del Cenacolo francescano, che quel pomeriggio di luglio si videro portar via la bambina in lacrime. Importante la costituzione di parte civile di Sabrina Tagliati la tutrice di Anna Giulia: “Lo faccio solo per la bambina, non ho nulla contro i genitori”. Alle 10,30 entrano in aula Massimiliano Camparini e la moglie Gilda: sono in carcere da quattro mesi, lui a Massa, lei a Livorno, da quando cioè furono ritrovati a Novaggio, nel Canton Ticino, con la piccola Anna Giulia. Viene ascoltata suor Maura Mannucci, la teste principale del processo, perché è lei che ha cercato di proteggere Anna Giulia dai genitori e a cui il padre della bambina ha puntato una pistola. Il Pm Alberto Dello Iacono si fa raccontare cosa è accaduto quella mattina: Suor Maura descrive un pranzo tranquillo nella pineta dell’istituto in cui le sorelle del cenacolo francescano, che ha sede a Reggio Emilia, trascorrono le vacanze estive. A quella tavola, intorno a mezzogiorno, erano sedute quattro suore, quattro bambine e una visitatrice. Suor Maura racconta di aver visto i genitori davanti a lei, di essersi subito accasciata sopra la bambina che sedeva al suo fianco per proteggerla, mentre la madre cercava di impedirglielo tenendola da dietro per le braccia; poi le altre suore che gridano: “Lascia perdere Maura” e lei che, alzando la testa, si ritrova una pistola puntata tra gli occhi. È allora che decide di cedere, per la paura: Anna Giulia è impietrita sulla sedia, dice suor Maura, e mentre il padre la solleva di peso, la piccola grida “no, no, no”. Anna Giulia che secondo suor Maura non è felice di lasciare la casa vacanze. Mentre la religiosa parla i due genitori si guardano atterriti, dissentono a gesti da tutto quello che la suora racconta, sembrano allibiti. La signora Gilda piange, cerca aiuto nel suo avvocato Ma ci sarà tempo per ascoltare anche la versione dei due genitori, che intanto tornano in carcere dopo l’udienza, in attesa di sapere se il giudice concederà loro i domiciliari, come richiesto dall’avvocato Miraglia.