È stata rinviata al 30 marzo la prima udienza del processo a Marco Andreani, Angelo Morelli, Dina Dell’Ertole e Sabino Antonioli, quattro ex assessori della Giunta Neri finiti nell’inchiesta sui “cellulari bollenti”, telefoni di servizio utilizzati, secondo l’accusa, al di fuori dell’ambito lavorativo e istituzionale. Il reato contestato è quello di peculato: secondo il Pm Rossella Soffio, gli ex assessori avrebbero usato i propri cellulari, dati in dotazione dal comune, per scopi privati, accumulando addebiti che, sempre secondo l’accusa, supererebbero le cifre consone ad un assessore di un piccolo comune come Massa ma che, comunque, avrebbero potuto essere di minore entità, dunque un risparmio per la collettività, se non ci fossero state “intrusioni” di telefonate e messaggi personali e servizi scaricati da internet non indispensabili per svolgere il proprio lavoro di amministratori. Dall’inchiesta, partita a seguito dei controlli della Guardia di Finanzia e dopo alcune indiscrezioni uscite sulla stampa locale, emergerebbe che il più spendaccione sia stata Dina Dell’Ertole con 22.908 euro spalmati nell’arco di 5 anni, seguita da Sabino Antonioli ex assessore alla Cultura (18.690);Angelo Morelli (16.301) e Marco Andreani(15.215), gli unici, tra tutti gli assessori della giunta Neri, ad essere stati rinviati a giudizio, visto che l’inchiesta si è concentrata sulle fatture che superavano i 15 mila euro. Il rinvio dell’udienza è dovuto al fatto che dovrà cambiare il collegio che giudicherà i quattro imputati.