Cercano tutti responsabilità politiche per quanto accaduto a Lavacchio e Mirteto, i due fronti di frana più grandi e che hanno provocato la morte di tre persone. Così arriva alla Procura della Repubblica, presso il Tribunale di Massa, anche un esposto di Forza Nuova in cui si legge che “Sindaco e assessore con delega alla protezione civile, avrebbero dovuto porre in essere il piano comunale di emergenza, secondo la legge 225/92”. La legge, secondo quanto si apprende dall’esposto, imporrebbe ad ogni comune che insiste su un territorio montano di mettere in piedi un piano di emergenza, presentare cartografie dettagliate, idrografiche, geologiche, geomorfologiche e illustrare le procedure di evacuazione e i punti di raccolta sicuri per i cittadini. Il piano dovrebbe essere coordinato dal primo cittadino, che assume su di sé tutte le funzioni in materia, anche in base al decreto legislativo 112/98.
Insomma, secondo FN, che ha presentato il fascicolo in Procura questa mattina alle 10, il comune di Massa avrebbe dovuto dotarsi dal 1992 di un piano di emergenza che invece manca e di tutta una serie di accorgimenti relativi alla sicurezza dei cittadini che non sono mai stati adottati. Nell’esposto FN chiede “quali tipi di canali informativi il sindaco di Massa ha posto in essere nel tempo per mettere al corrente i cittadini dei possibili rischi idrogeologici a cui la zona è sottoposta; se sono mai state organizzate esercitazioni per preparare la popolazione a simili evenienze, se è vero che non esiste il piano di emergenza e se esistono piani di evacuazione e punti di raccolta in caso di calamità naturali”. Alla luce delle leggi ritrovate da Forza Nuova e dunque dei compiti di un comune in materia di emergenze e calamità, l’Autorità Giudiziaria è chiamata dal partito a verificare se sussistano o meno elementi costituenti reato, perpetrati negli anni ai danni della popolazione