Sul fronte indagini non emergono ancora novità: si attende la relazione dell’ingegner Altieri che dovrà dare un quadro completo ed esaustivo dello stato dei lavori; fornendo –si spera- la risposta di chi ha effettivamente lavorato in quella parte dell’alveo oltre il ponte della Lugnola verso i monti. Nel frattempo i residenti continuano a segnalare fenomeni di erosione sotto le proprie abitazioni; forse un mal gestione unita ad un generale disattenzione ha fatto si che in più punti lungo l’alveo nella parte cittadina l’acqua abbia trovato spazio fin sotto le sponde del fiume. Nella parte tra il ponte Baroncino ed il Mulino Forti ad esempio la fognatura lato strada è erosa nella parte sottostante facendo così filtrare l’acqua mentre dal lato delle abitazioni si intuisce come l’acqua sia penetrata ben oltre gli argini artificiali: precisamente non si sa di quanto. Per capirlo i tecnici attenderanno che il livello del fiume permetta di ispezionare gli argini nel modo più preciso. Nel frattempo l’ufficio tecnico del comune ha quasi terminato la prima fase di messa in sicurezza; quella dell’emergenza con il completamento della scogliera avvenuto nella tarda serata di ieri ed è stato predisposto un servizio continuo antisciaccalaggio come già era stato attivato nei giorni scorsi. L’emergenza ha richiesto anche lo stoccaggio delle macerie che sono state conferite momentaneamente in un piazzale a San Martino per permettere alle famiglie sfollate di recuperare, nei limiti del possibile, i propri effetti personali andati perduti. In un secondo momento le macerie, a disposizione dell’autorità giudiziaria, verranno portate nel piazzale della ditta Ediltecnica.