Spunta la relazione del collegio sindacale della asl, ovvero quell’organo che esercita il controllo di regolarità amministrativa e contabile dell’azienda e che è composta da 5 membri, due rappresentanti della regione, uno della conferenza dei sindaci, uno del ministero della sanità e uno del ministero delle finanze. Nella sua relazione il collegio sottolinea che il bilancio chiuso al 31 dicembre del 2009 evidenzia una perdita di 985 mila e 644 euro. Nel 2008 la perdita era stata di 770 mila euro. Quando l’asl fu commissariata subito si parlò di una certa somma iscritta a bilancio come credito verso la regione, che invece quella somma forse la richiederebbe come debito. Nella relazione in effetti alla voce crediti qualcosa di interessante emerge: i crediti del’’azienda sono 208 milioni i cui 22 milioni e 690 mila euro sono crediti verso clienti e privati. Il collegio qualche dubbio su quei crediti lo solleva rivelandone la vetustà. Insomma forse non sono più crediti esigibili, e quindi è bene controllare. Infine si parla di 63 milioni di credito verso la regione, e di 60 milioni di euro di crediti inclusi nella voce “altri crediti oltre i 12 mesi”. Insomma è lecito pensare che questi crediti presunti siano troppi e comunque non supportati da attinente documentazione. In realtà, spunterebbe anche una nota protocollata datata 22 giugno 2010, in cui sembrerebbe che la regione abbia autorizzato l’iscrizione dei crediti nel bilancio del 2009. un giallo, visto che poi è la stessa regione a chiedere nuova documentazione e chiarimenti, fino ad arrivare in procura, dove pure il presidente Rossi pare abbia disconosciuto quel documento, si dice senza intestazione, con firma di un responsabile regionale e timbro incerto. Per questo, anche, si è aperta l’indagine della procura coperta da segreto istruttorio.