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martedì, 12 ottobre, 2010

https://www.antenna3.tv/2010/10/12/il-sindaco-di-massa-roberto-pucci-lancia-l%e2%80%99ultima-provocazione-alla-eaton-e-minaccia-l%e2%80%99esproprio-delle-aree-qualora-l%e2%80%99azienda-non-si-ammorbidisca-sui-licenziamenti-e-sulla-cas/

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IL SINDACO DI MASSA ROBERTO PUCCI LANCIA L’ULTIMA PROVOCAZIONE ALLA EATON E MINACCIA L’ESPROPRIO DELLE AREE, QUALORA L’AZIENDA NON SI AMMORBIDISCA SUI LICENZIAMENTI E SULLA CASSA IN DEROGA

di  Redazione web

0 Aservizio tgGuerra alla Eaton: il sindaco di Massa Roberto Pucci non vuole arrivare a tanto, ma minaccia l’esproprio dei terreni, qualora l’azienda non inizi a collaborare e a venire incontro alle richieste di istituzioni e sindacati. Lo ha detto ieri mattina durante il consiglio comunale di massa allargato alla provincia e al comune di Carrara e di Montignoso.

 La Eaton oggi vende quelle aree, oltre 96 mila metri quadrati, a 7 milioni di euro. Una cifra enorme, che spaventerebbe qualsiasi imprenditore. Ad un prezzo così e senza nessuna accordo di programma, ovvero senza alcun incentivo a investire da parte del governo, quell’area rischia di rimanere improduttiva per anni. E’ qui che interviene una normativa del Consorzio Zona Industriale, che prevede l’esproprio dei terreni dopo sei mesi di inattività per responsabilità dell’azienda. L’esproprio può avvenire da parte di un privato, che decide di investire sull’area ma non si può permettersi di acquistarla a quelle condizioni, o qualora il proprietario abbia deciso di non venderle per partito preso. Oppure l’esproprio può anche partire dal pubblico, qualora però ci sia la presenza di un progetto industriale all’orizzonte. Insomma, per fare un dispetto a Eaton l’esproprio non si può fare, ma se il prezzo delle aree diventa lo scoglio per la reindustrializzazione dell’area allora si. Il percorso non è breve: intanto devono essere accertati sei mesi di improduttività e per Eaton sarebbero iniziati dalla dichiarazione di chiusura dell’attività, ovvero nel dicembre 2008. Alla richiesta di esproprio deve seguire una sorta di perizia sulle aree per valutarne il prezzo di mercato (che potrebbe anche essere superiore al prezzo di vendita); il 30% di questo costo è a carico di chi espropria e questo è un dato di non poca rilevanza. Nel caso specifico di Eaton, il Consorzio Zona, e non il comune di Massa in prima persona, dovrebbe metterci 2,1 milioni di euro: “Soldi impossibili ad oggi- ha detto il presidente del CZI Cesare Ugolotti-, il Consorzio non avrà mai un tale budget per un esproprio di queste dimensioni”.

ore: 20:13 | 

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