Sono passati sessantasei anni dal più barbaro eccidio nazifascista nel territorio apuano: 147 detenuti comuni e politici, al carcere del castello malaspina vennero trucidati senza un apparente motivo e i corpi occultati alle Fosse del Frigido. Persero la vita cittadini di 61 province italiane e 6 diverse nazionalità: italiani, Albanese, Greci, Libici, slavi, svizzeri. Ed oggi, come ogni anno, quelle vittime innocenti sono state ricordate con la santa messa officiata da monsignor Eugenio Binini e con la deposizione delle corone al monumento dei caduti e alla lapide.
La libertà che abbiamo oggi, ha ricordato il sindaco Pucci, è frutto delle lacrime di famiglie di tutto il mondo ed è giusto ricordarli e non dimenticare quei momenti.
A chiudere la cerimonia è stato l’oratore ufficiale onorevole Andrea Ranieri, assessore di Genova e presidente Anpi: oggi è difficile mantenere viva la memoria su fatti del genere e trasmettere questi ricordi alle nuove generazioni perché non si pensa più al passato né al futuro, la società si è appiattita sul presente.